Regia di Stéphane Brizé vedi scheda film
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Un po' spento. Si riscatta solo nel finale.
commento di OssIn definitiva il solito Film Francese a Tema impegnato/ Impegnativo in onda da Noi ovviamente su "Rai 3" e giusto per il 1° Maggio.voto.1.
commento di chribio1....una interminabile trattativa sindacale, come quei dibattiti pseudo-politici che vediamo in TV....tutti che rimangono della loro opinione , e non si raggiunge mai una vera sintesi. Film noioso e triste nella parte finale. Il sindacato dei lavoratori, che viene affossato dai lavoratori stessi (io ti ho creato, io ti distruggo). voto 5
commento di ivcaviccSembra un documentario su una lotta sindacale. Non ci vedo niente di bello come film. Una pizza. E poi il titolo... la guerra è un altra cosa, ben più terribile.
commento di corradopStephan Brizé affronta ancora il tema del lavoro e della sua precarietà nel mondo globalizzato, dopo aver fatto uscire qualche anno fa La legge del mercato (2015), con lo stesso attore di allora, Vincent Lindon, senza indugiare (lodevolmente) questa volta, però, sugli aspetti privati e patetici della vita del protagonista.
leggi la recensione completa di laulillaIl focus di Brizè sulle sperequazioni di un mondo del lavoro schiavo delle logiche neoliberiste e succube di una legislazione studiata su misura passa dal livello individuale a quello collettivo. Cinéma vérité che tenta di rimanere aderente alla materia trattata ma che non resiste ad un paio di soluzioni ad effetto.
leggi la recensione completa di maurizio73"un sistema economico che è servito da uomini e donne che semplicemente non perseguono gli stessi interessi e obiettivi dei dipendenti". Brizè scopre l'acqua calda. C'è stato qualcuno che certe cose le aveva pensate e scritte piuttosto bene diverso tempo fa e che oggi è stato messo in soffitta.
commento di bombo1ad oggi è difficile trovare nel mondo un regista come Brizé, in grado di rappresentare in maniera così efficace una storia come questa. realistico, intenso, impressionante. Vincent Lindon giganteggia su un cast che sembra venuto fuori da un reportage giornalistico.
commento di giovenosta