Regia di Gastón Duprat vedi scheda film
Arturo (Francella) è un gallerista di Buenos Aires che da tempo smercia i quadri di un suo amico di vecchissima data, Renzo (Brandoni), uomo irascibile, parassita e solipsista. L'artista è in bolletta da tempo, i creditori lo tallonano e i suoi quadri sono ormai fuori mercato. Così Arturo architetta uno stratagemma per rilanciarne il successo presso galleristi e pubblico, col rischio che il gioco venga scoperto.
Al suo terzo film di finzione (ma il primo firmato soltanto da lui), Gaston Duprat conferma due spiccate attitudini: quella di saper parlare di arte contemporanea in modo credibile e al tempo stesso corrosiva e con una costante deformazione grottesca e quella di saper scrivere copioni sapidi, ironici e capaci di far riflettere. Qui il tutto è orchestrato con eleganza e maestria, compresa la sottotrama gialla - tutt'altro che prevedibile - e le scene che vedono protagonista l'artista misantropo, che non vengono mai relegate a semplice sketch ma sono perfettamente funzionali al racconto. Il risultato è un buddy movie godibilissimo, intelligente, nel quale la cialtroneria dei due protagonisti non è meno insulsa dell'inconsistenza di tutta la fauna umana che si assiepa intorno all'arte contemporanea, dai critici agli aspiranti artisti.
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