Parigi, 1930. Il film L'âge d'or ha provocato uno scandalo e il regista Luis Buñuel, che sembrava essere destinato a divenire il re del surrealismo, rimane senza un soldo. Non ha così nemmeno i fondi per dedicarsi a un nuovo progetto, un documentario su una delle regioni più povere della Spagna. Tuttavia, il suo amico scultore Ramón Acín acquista un biglietto della lotteria e promette di aiutarlo qualora vinca. Il caso vuole che la fortuna sia dalla loro parte e che il regista cominci le riprese, lasciandosi influenzare profondamente dalla miseria del posto, dai ricordi di infanzia e da Salvador Dalì.
l'alternanza, in alcuni brevi momenti, tra animazione e documentario originale, è uno dei punti di forza del bel film di Simó. una colonna sonora più sobria e meno sentimentale (visto che è molto in evidenza) sarebbe stata più vicina alla poetica del regista omaggiato e avrebbe dato al tutto una maggiore coerenza stilistica.
“Spagnolo di nascita, francese di adozione e rivoluzionario per vocazione” Buñuel mise insieme le sue tre anime quando, nel 1930, partì con l’amico anarchico Ramón Acín ((fucilato dai franchisti nel ’36) Pierre Unik, come assistente e l'operatore Elie Lotar, per uno dei posti più miseri della Spagna, Las Hurdes, 52 villaggetti… leggi tutto
“Spagnolo di nascita, francese di adozione e rivoluzionario per vocazione” Buñuel mise insieme le sue tre anime quando, nel 1930, partì con l’amico anarchico Ramón Acín ((fucilato dai franchisti nel ’36) Pierre Unik, come assistente e l'operatore Elie Lotar, per uno dei posti più miseri della Spagna, Las Hurdes, 52 villaggetti…
Sono tante le uscite di questa settimana, ma questo non deve confondere. In molti casi sono titoli che approdano in un numero ristrettissimo di sale: manciate. Si tratta infatti perlopiù di film - lo indica…
Appunti veloci e primo impatto sul cinema che ci precede, su quello che ci sfiora, o addirittura ci evita; film che attendiamo da tempo, quelli che… segue
CINEMA OLTRECONFINE
Nel 1930, il giovane regista Luis Bunuel si trova a Parigi ad affrontare gli scaldali che la proiezione del suo secondo film (nonché suo primo lungometraggio), L'age d'or, suscita tra gli spettatori, celebrando con quest'opera, da una parte, il culmine, ma anche la fine, per l'autore, del suo periodo prettamente surrealista, vissuto sotto l'influenza di…
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Commenti (2) vedi tutti
Il finto backstage del terzo film di Buñuel in una sintesi estrema della sua arte
leggi la recensione completa di yumel'alternanza, in alcuni brevi momenti, tra animazione e documentario originale, è uno dei punti di forza del bel film di Simó. una colonna sonora più sobria e meno sentimentale (visto che è molto in evidenza) sarebbe stata più vicina alla poetica del regista omaggiato e avrebbe dato al tutto una maggiore coerenza stilistica.
commento di giovenosta