Trama
Manuel Gómez Vidal è un politico molto amato e rispettato. Gode di una buona posizione sociale, ha parenti e amici amorevoli ed è dotato di particolare carisma. Tuttavia, è anche un uomo corrotto che si arricchito negli anni con i fondi pubblici. Dopo aver tentato di coprire un compagno di partito e amico in un caso di corruzione venuto inaspettatamente alla luce, il nome di Manuel viene allo scoperto. Con sua sorpresa, il suo partito ha intenzione di scaricarlo e addossargli ogni responsabilità. Manuel, però, non si arrenderà e sarà disposto a tutto pur di non perdere il suo potere.
Approfondimento
IL REGNO: GLI SCANDALI DELLA POLITICA
Diretto da Rodrigo Sorogoyen e sceneggiato dallo stesso con Isabel Peña, Il regno racconta la storia di Manuel, un influente vice segretario regionale che, proprio nel momento in cui ha il vento a suo favore per fare il grande salto nella politica nazionale, vede la sua vita perfetta crollare dopo uno scandalo di corruzione in cui è coinvolto con l'amico e collega di partito Paco.
Mentre i mass media fanno dello scandalo argomento da prima pagina, il partito decide di salvaguardare soltanto Paco, facendolo uscire indenne. Manuel, invece, paga le conseguenze del misfatto, viene additato dall'opinione pubblica come corrotto e tradito da chi, fino a poco tempo prima, pensava fossero suoi amici. Sebbene il partito abbia intenzione di scaricare ogni colpa sulle sue spalle, Manuel non accetta di essere l'unico a doverne sopportare il peso. Con il solo aiuto della moglie e della figlia, Manuel combatterà contro la macchina ben oliata della corruzione e il modus operandi del proprio partito.
Con la direzione della fotografia di Alejandro de Pablo, le scenografie di Iñaki Ros, i costumi di Paola Torres e le musiche di Olivier Arson, Il regno viene così raccontato dal regista in occasione della partecipazione del film al Festival di Toronto 2018: "Negli ultimi tempi in Spagna abbiamo assistito a numerosi casi di corruzione politica. Con Isabel, abbiamo deciso di parlarne partendo dall'indignazione che tutti abbiamo provato.
Per documentarci, siamo stati sempre con il telegiornale acceso, l'abbiamo visto insieme e abbiamo preso appunti; abbiamo letto tanti giornali e ascoltato tanta radio... Abbiamo ascoltato più volte le registrazioni di microfoni nascosti, abbiamo letto molti libri di giornalismo investigativo sulla corruzione, abbiamo avuto la fortuna di incontrare di persona giudici, giornalisti, politici, uomini d'affari... Di tutto questo abbiamo fatto un compendio. Ci è voluto molto tempo, e anche con la sceneggiatura praticamente chiusa, abbiamo continuato a vedere persone: perché fermarsi, se puoi continuare a farlo?
Abbiamo però voluto soffermarci anche su un grande dramma umano, quello di una persona ricca che ha tutto, che credeva di essere l'uomo più importante del mondo ma che improvvisamente va in prigione per qualcosa che ha fatto, sentendosi un idiota. I politici sono prima di tutto esseri umani e chiunque può diventare un politico. Non sei nato per essere un politico perché hai le qualità per rubare e mentire".
Il cast
A dirigere Il regno è Rodrigo Sorogoyen, regista e sceneggiatore spagnolo. Nato nel 1981 a Madrid, Sorogoyen ha studiato all'ECAM e si è specializzato in sceneggiatura. La passione per le storie lo ha portato ben presto a lavorare nel mondo della produzione seriale televisiva e a condividere la regia di 8 citas… Vedi tutto
Trailer
Scrivi un commento breve (max 350 battute)
Attenzione se vuoi puoi scrivere una recensione vera e propria.
Commenti (11) vedi tutti
Un adrenalinico e catartico tuffo nel mondo della corruzione politica.
leggi la recensione completa di scattincerti"Il regno" è un thriller politico discretamente congegnato, tutto giocato sull'esistenza di una colpa più grande che deve essere coperta da quella che può essere più facilmente sacrificata. Ma che succede se uno dei "sacrificabili" non vuole rinunciare al potere ? E' questa domanda a muovere la trama del film, che avvince senza esagerare troppo.
commento di Peppe ComuneBuon film, intrighi di potere, e furbetti del barrio,molto avvincente nella seconda parte, sbraca un po'nell'ultima parte, e con un finale indegno
commento di il drugoL'uomo corrotto contro il sistema corrotto. Poco credibile, anzi, in-credibile. Nelle motivazioni come nei fatti. Il finale del confronto nello studio televisivo con la giornalista d'inchiesta, corrotta pure lei, è qaunto di più stucchevole e irritante potessi immaginare.
commento di Oss2 PALLE di Pellicola con Trama da noia totale.voto.0.
commento di chribio1Storia banale e non facile da seguire ma ricca di tensione Non condivido l'opinione sulla musica, a mio avviso è un valore aggiunto al film. Gradevole per una serata tranquilla.
commento di Arpo05Film noioso e confusionario per almeno un’ora (con una musica di sottofondo disturbante, migliora nettamente dopo. Complessivamente sufficiente, finale particolare.
commento di Falco00Sorogoyen e de la Torre, ognuno nei rispettivi ruoli, sono indubbiamente bravi. rischiano però di fare sempre un po' gli sboròni, compromettendo - per la verità più la regia/montaggio innaturalmente super-concitati, che non la recitazione - la completa riuscita del film. l'invadente soundtrack techno è molto banale e stufa fin da subito.
commento di giovenostaFilm in chiaro scuro
leggi la recensione completa di siro17"Che muoia Sansone con tutti i filistei!"
leggi la recensione completa di emilPolitica e corruzione: non proprio una novità clamorosa. Questo giallo, ben costruito e con finale a sorpresa, diffonde qualunquismo a piene mani: non se ne sentiva il bisogno.
commento di laulilla