Regia di Álvaro Brechner vedi scheda film
Opera pregna di forza umana,lontana dallo stilema dei "prison-movie" e più concentrata sulla libertà interiore dell'essere umano.
La vita dell' uomo è un dono che passa attraverso la libertà, che sia d'espressione, di pensiero o di parola,essa è il mezzo più prezioso della dignità umana.E' da questo pensiero che bisognerebbe partire per capire quest' importante opera.
Nella loro lunga " Notte di 12 anni" i rivoluzionari Tupamaros, Pepe Mujica (futuro presidente uruguagio) ,Fernando Huidobro ( futuro ministro) e Mauricio Rosencof ( futuro giornalista e scrittore) vengono incarcerati dai militari golpisti, affidati ad una "prigionia segreta".
Sottoposti ad ogni tipo di umiliazione e sopruso, rivedranno la luce dopo 12 anni di prigionia coatta , al limite della follia.
Alvaro Brechner utilizza una regia dotata di umanismo, il pericolo di cadere nella retorica da prison- movie era alto.Non c'è voyeurismo indotto nello spettatore ma solo amara riflessione. Il portamento del film è di forte impatto emotivo,la telecamera vive essa stessa a contatto con i tre protagonisti, leggendone umori e dolori, partecipando essa stessa al martirio dei tre uomini.In tempi come questi, dove la politica verte sempre di più verso un certo autoritarismo, pellicole così sono necessarie per capire i meccanismi inumani di certe ideologie.
Brutalizzati e disumanizzati i tre uomini fanno i conti con un sistema violento, disegnato nelle divise dei carcerieri e dei burocrati sostenenti il regime.Ma l'umanità sopravvive anche nei corridoi angusti del carcere. Brechner coglie questo aspetto nel rapporto tra una guardia carceriera e lo scrittore Rosencof, tra i due s' instaura un rapporto di stima, dato che il detenuto scrive alla guardia delle lettere d'Amore per la propria amata. Tutto ciò per spiegare a noi che guardiamo il film che l'animo umano vince sempre, anche nelle situazioni più disperate. Un sentimento che si legge negli occhi dei tre bravissimi attori, ottimi nel creare un dolore partecipe che condividiamo con loro. È triste e alienante la deriva a cui vanno incontro, ma il loro ideale di libertà sopravvive e si estenderà anche all'esterno.
" la loro notte" è quella di un intero popolo e un intera nazione che ha bisogno di tornare a vivere e sperare, lo dice chiaro una dottoressa psichiatra al detenuto Pepe Muijca.Siamo di fronte forse a una delle scene madre del film, il colloquio di Mujica con la dottoressa è la chiave di lettura di un popolo che ha fiducia e speranza di un mondo migliore.
" Una lunga notte di 12 anni" pur mostrando l'agonia di tre uomini, è un film che guarda al futuro e vede la speranza, quella di un domani migliore....fidiamoci della vita, essa non tradisce mai.....
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