Regia di Álvaro Brechner vedi scheda film
Tre giovani appartenenti al gruppo rivoluzionario dei Tupamaros vengono prelevati dal carcere dove già risiedono da 1 anno a seguito di un’operazione del governo militare di Montevideo. Verranno spostati a rotazione in diversi punti dell’Uruguay e sottoposti ad un isolamento rigidissimo e privazioni di ogni tipo. Una forma di tortura raffinate destinata a farli impazzire che verrà portata avanti scientificamente per 12 anni, fin quando la democrazia tornerà nel paese.
Un film duro di Álvaro Brechner che centra la sua attenzione sul vissuto dei tre uomini. I dialoghi scarni, il montaggio a tratti onirico e la sceneggiatura che tiene fuori in larga parte gli avvenimenti esterni alle celle contribuiscono a rendere particolarmente vivida la condizione di privazione in cui sono sottoposti i protagonisti. Emerge la straordinaria capacità di sopravvivenza dei tre, e in genere quella possibile dell’essere umano, capace di rinnovare la capacità di resistenza ad ogni piccola possibilità che venga loro offerta, capitalizzata al massimo, che diventa riserva per il futuro periodo di vuoto totale. Un film sulla resilienza, che emerge in modo sorprendente e quasi naturale nell’uomo in difficoltà. Ed è anche la storia commovente di tre uomini che superato l’inferno riescono ad avere la capacità di trasformare la propria vita e mettere a frutto tutta l’esperienza vissuta.
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