Regia di Álvaro Brechner vedi scheda film
Catturati dai militari al servizio della dittatura uruguaiana, tre tupamaros - tra i quali il futuro presidente della Repubblica José "Pepe" Mujica (de la Torre) - vengono torturati, privati dei più elementari diritti e reclusi in isolamento per ben 12 anni. Saranno liberati solo al ripristino della democrazia nel Paese.
Espressione di un cinema di grande impegno sociale e dalle più encomiabili intenzioni, il film di Álvaro Brechner funziona assai meno bene sul piano estetico e narrativo. I primi quarantacinque minuti se ne vanno in un'interminabile sequenza di soprusi, forme assortite di privazione sensoriale, tormenti e crudeltà, reiterando sempre lo stesso meccanismo e il vero punto di svolta arriva dopo un'altra mezz'ora, quando - in flashback - viene ricostruito il momento della cattura dei tre. Il ritmo molle e l'assenza di qualsiasi guizzo nel racconto (se non, forse, il bozzetto del rapporto tra uno dei carcerati, destinato a un futuro da drammaturgo, e il suo carceriere o la partita a scacchi giocata bussando sul muro) fanno di Una notte di 12 anni un film piuttosto soporifero e una sostanziale occasione persa.
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