Trama
Marco è l'assistente dell'allenatore di una squadra di basketball tra le più quotate di Spagna. Il suo cattivo atteggiamento è però spesso foriero di infiniti problemi per lui stesso. Un giorno, le sue frustrazioni portano a una rissa con l'allenatore e, mettendosi ubriaco alla guida, ha un incidente che finisce per condurlo dritto in tribunale. Perde così lavoro e fidanzata ed è costretto dalla corte ad allenare una squadra di giocatori disabili.
Approfondimento
NON CI RESTA CHE VINCERE: UNA SQUADRA MOLTO SPECIALE
Diretto da Javier Fesser e sceneggiato dallo stesso con David Marqués, Non ci resta che vincere racconta la storia di una squadra speciale di basket. Tutto ha inizio quando Marco, vice allenatore di una squadra della prima divisione spagnola, sembra avere problemi con quasi tutto ciò che lo circonda, dal lavoro a sua moglie. Il vero problema è però il so stesso approccio alla vita. Un giorno, nel bel mezzo di una partita, le sue frustrazioni portano a una rissa con l'allenatore, dopo la quale si ubriaca e ha uno schianto con la sua auto. Viene di conseguenza condannato per guida in stato d'ebbrezza ad allenare una squadra di basket composta da disabili mentali. Allo stesso tempo, Marco perde il suo lavoro e il suo matrimonio va a rotoli. Con sua grande sorpresa, imparerà dall'avventura con la nuova squadra cosa è veramente importante nella vita.
Con la direzione della fotografia di Chechu Graf, le scenografie di Javier Fernández, i costumi di Ana Martínez Fesser e le musiche di Rafael Arnau, Non ci resta che vincere viene così raccontato dal regista: "Non sono stato io a cercare questa storia ma è lei che è venuta da me. Quando ho letto la sceneggiatura originale, mi sono innamorato dei personaggi, mi sono sentito toccato nel profondo dalla storia e ho voluto realizzarla senza alcun dubbio. Tutti i personaggi raccontati hanno la grande capacità di generare emozioni e comicità al tempo stesso, riempiendo il cuore di speranza. Credo che la forza di Non ci resta che vincere sia più nei suoi personaggi che nella storia in sé: è per questa ragione che mi affascinava approfondire ognuno di loro ed evidenziare le loro differenze e particolarità. Nel 2000, alle Paralimpiadi di Sydney, la squadra paralimpica di pallacanestro spagnola è stata al centro di uno scandalo sportivo: i giocatori non erano realmente disabili mentali ma fingevano di esserlo. Ricordandomi di quell'accaduto, ho preteso che il film fosse girato con attori realmente disabili, in grado di 'normalizzare' le situazioni ingiuste che per ignoranza e talvolta paura sono costretti a vivere nella vita di ogni giorno. Una delle più grandi ingiustizie che i disabili mentali soffrono è l'essere maltrattati da coloro che hanno paura della loro differenza. Mi auguro che Non ci resta che vincere possa fornire suggerimenti su come comportarsi con le persone diversamente abili. Nessuno di loro aveva mai messo piede su un set ma il loro entusiasmo ha fatto in modo che non vi fosse nulla di complicato durante le riprese".
Il cast
A dirigere Non ci resta che vincere è Javier Fesser, regista e sceneggiatore spagnolo. Nato a Madrid nel 1964, Fesser ha studiato Comunicazione prima di fondare nel 1986 la Linea Films, una società di produzione specializzata in pubblicità. Dopo vari anni passati a realizzare e scrivere spot pubblicitari e… Vedi tutto
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Commenti (6) vedi tutti
Film dei buoni sentimenti, anche troppo, ma davvero carino e piuttosto divertente. Voto: 3 stelle e mezza (2023)
commento di robynestaCommedia farsesca dove ci scappa qualche risata
commento di gruvierazcarino e buonista il giusto. riempie il cuore.
commento di garanceMolto carino, il trionfo dei buoni sentimenti.
commento di corradopDella Serie : siamo tutti in questo periodo di Feste più buoni e condivido varie Letture di questo Film scritte da altri Recensori.voto.6-.
commento di chribio1Dubito che piacerà ai puristi, ma certo è piaciuto a me. Un film semplice, per stare bene e affrontare il futuro sorridendo. Voto: 8.
leggi la recensione completa di andenko