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The Good Old Boys

Regia di Tommy Lee Jones vedi scheda film

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La recensione su The Good Old Boys

di rocky85
7 stelle

Agli inizi del Novecento, il solitario e vagabondo cowboy Hewey Calloway (Jones), dopo tanto peregrinare, torna nel natìo Texas, presso la fattoria del fratello contadino Walter. Il suo carattere rude e randagio rendono difficile il suo adattamento alla faticosa vita di campagna, ma ben presto capisce che il suo posto è quello, e che il suo scopo è quello di aiutare il fratello e gli abitanti della zona contro un laido banchiere. Tommy Lee Jones, ottimo attore e volto tra i più particolari del cinema americano, esordisce alla regia ed alla sceneggiatura con questo The Good Old Boys, film realizzato per la televisione nel 1995. Il suo è un omaggio sentito al western classico, in particolare a quello di John Ford e di Howard Hawks. Ed un simpatico elogio ad una generazione di sconfitti, di uomini legati a valori antichi e fuori dal tempo, restii ad abbracciare la modernità e contrari ad ogni genere di sopruso. The Good Old Boys è un western rurale pacato, dal ritmo soave e spassoso, con una vena ironica e picaresca che permane per tutto il film e che non tradisce un'allegorico anticapitalismo. Jones riesce inoltre a tratteggiare dei personaggi secondari adorabili, caratterizzati tutti magnificamente: cowboy ubriaconi e sfuggenti e vecchi smemorati “ancora capaci di contare le stelle”. Insolitamente per un western, inoltre, grande importanza hanno i due personaggi femminili: la signorina Renfro (Sissy Spacek), maestrina fiera e indipendente, e Eve (Frances McDormand), moglie di Walter profondamente legata a Hewey e (forse) anche segretamente innamorata di lui. Grande cast di interpreti, con i già citati Jones, la Spacek e la McDormand sopra tutti, ma anche le ottime interpretazioni di Sam Shepard e di un giovane Matt Damon. Nei successivi tre film dietro la macchina da presa (Le tre sepolture, The Sunset Limited e The Homesman), Tommy Lee Jones manterrà una coerenza narrativa e tematica encomiabile, conquistandosi una meritata fama di ottimo regista, paragonabile a quella già raggiunta da interprete.

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