Regia di Carlo Borghesio vedi scheda film
Un film scritto da Steno e Monicelli, poi con l’apporto in sceneggiatura dal altri come Bernardi, ha dato uno spessore ed una credibilità ben diversa degli altri film in cui Macario è stato protagonista. L’attore, un grande del varietà ad alto livello, al cinema è stato sfruttato come maschera, ma difficilmente come attore, qui ha potuto dimostrare le sue qualità, non disconoscendo la sua comicità quasi lunare ed il suo volto eternamente meravigliato e positivo. La storia si basa su una situazione sociale del tempo, sia economica che politica, siamo infatti nel 1948, dove ci sono rivoli politici molto caldi: destra, sinistra, cattolici e nostalgici del vecchio regime, disoccupazione, problema leggi speciali con la famigerata messa in campo della famosa celere. La commistione degli argomenti è ben organizzata, e legata bene alla commedia, non per niente il frutto è quello derivato dai padri di quella che sarà la commedia all’italiana.
costruita discretamente
una regia che si avvale della scenggiatura alla lettera
un ruolo di qualche scalino superiore a quello che ha fatto
giovanissima ed impostata
ammirevole caratterista
attore molto fisico
piccolo ruolo
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