Felice, disoccupato, è accusato del furto di un organetto. Salvato dalla testimonianza di Gaetano, un truffatore che si spaccia per partigiano, Felice si innamora di una venditrice di sigarette il cui marito è disperso; trova lavoro, ma il clima è difficile e viene licenziato. Lo sciopero provoca il suo arresto. Uscito di galera, Gaetano gli procura un organetto, ma questo suona solo inni fascisti...
Note
In chiave comica, un piccolo quadro di immediato dopoguerra italiano. Macario, proveniente dall'avanspettacolo, riesce qui a mettere il suo volto stranito al servizio di una storia con qualche spessore. Gli sceneggiatori sono Steno e Mario Monicelli.
Secondo capitolo della "trilogia dell'uomo della strada" realizzata dal regista Borghesio con protagonista Macario, è in assoluto il più chapliniano dei lavori del comico torinese (i riferimenti a "Luci della città" sono palesi). I toni leggeri della commedia non nascondono un ritratto amarognolo e toccante dell'Italia dell'immediato dopo guerra.
Felice è un povero disoccupato senza arte né parte; fa amicizia con Gaetano, che vive di espedienti, e, pur mantenendo il suo candore, Felice finisce coinvolto in un turbine di disavventure oltre il limite della legalità. Solo l’amore per Giulietta, ragazza madre, sembra poterlo salvare.
Una delle vette assolute di Macario al cinema è questo L’eroe… leggi tutto
Macario è un vagabondo che viene scambiato per un ricco signore da una giovane ragazza madre povera e sola. Macario si innamorerà di lei perdutamente.
Commedia vagamente chapliniana non esageratamente divertente, ma che oggi è un interessante spaccato dell'Italia nell'immediato dopoguerra. In più la storia, di Steno e Monicelli, ha la giusta dose di malinconia,… leggi tutto
Domanda: La legge di Lidia Poët si apre con una scena di sesso abbastanza forte, un cunnilingus. Risposta: Me la ricordo, ci abbiamo messo nove ore a girarla… (Ma sono molto serena con la mia…
Felice è un povero disoccupato senza arte né parte; fa amicizia con Gaetano, che vive di espedienti, e, pur mantenendo il suo candore, Felice finisce coinvolto in un turbine di disavventure oltre il limite della legalità. Solo l’amore per Giulietta, ragazza madre, sembra poterlo salvare.
Una delle vette assolute di Macario al cinema è questo L’eroe…
Macario è un vagabondo che viene scambiato per un ricco signore da una giovane ragazza madre povera e sola. Macario si innamorerà di lei perdutamente.
Commedia vagamente chapliniana non esageratamente divertente, ma che oggi è un interessante spaccato dell'Italia nell'immediato dopoguerra. In più la storia, di Steno e Monicelli, ha la giusta dose di malinconia,…
Un film scritto da Steno e Monicelli, poi con l’apporto in sceneggiatura dal altri come Bernardi, ha dato uno spessore ed una credibilità ben diversa degli altri film in cui Macario è stato protagonista. L’attore, un grande del varietà ad alto livello, al cinema è stato sfruttato come maschera, ma difficilmente come attore, qui ha potuto dimostrare le sue qualità, non disconoscendo la…
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Commenti (3) vedi tutti
Secondo capitolo della "trilogia dell'uomo della strada" realizzata dal regista Borghesio con protagonista Macario, è in assoluto il più chapliniano dei lavori del comico torinese (i riferimenti a "Luci della città" sono palesi). I toni leggeri della commedia non nascondono un ritratto amarognolo e toccante dell'Italia dell'immediato dopo guerra.
commento di degoffroRiuscito.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiPer essere un film comico bersaglio fallito tranne in rari casi ,Macario si fa strada a furia di imbrogli e bugie.voto 5 -
commento di wang yu