Regia di Carlo Shalom Hintermann vedi scheda film
La medicina della Tradizione contro la scienza moderna.
Ho apprezzato questo film per il coraggio dimostrato nell'affrontare (finalmente) un tema spinoso. L'approccio medico di oggi verso il paziente. La persona non viene vista più e gli esami sono più importanti delle emozioni, delle paure, delle speranze del malato. La vita prima della rivoluzione francese era un'altra vita. Poi, è arrivata la scienza. Questo film ce la la vedere chiaramente, la frattura tra i due mondi. Nel mondo della Tradizione esistevano, oltre al corpo, l'anima, le forze sottili dell'invisibile, le energie oltreumane che regolavano la natura e le sue dinamiche, in una parola dominava l'ordine, il cosmo. Poi, la modernità. Dice il medico giovane e "moderno" del film che, a lui, il paziente non interessa. A lui interessano i suoi organi. Se funzionano oppure no. Da quel momento, il caos.
È così che è finito il medico anziano, meravigliosamente interpretato da Charles Dance: sbattuto fuori, eliminato, anzi in galera. Tutto un mondo crolla nel nome del progresso. Ma nessuno sente più il proprio respiro.
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