Regia di Mario Costa vedi scheda film
Nemorino ama Adina, ma non è ricambiato; si rivolge così al ciarlatano Dulcamara e acquista un potentissimo elisir d'amore. Il fatto che si tratti di una truffa passa però inosservato, perchè per una serie di equivoci e coincidenze Adina finisce realmente per innamorarsi di Nemorino.
L'elisir d'amore è una delle opere più note di Gaetano Donizetti e una sua trasposizione per il cinema non può che andare incontro a curiosità e aspettative da parte del pubblico; questa versione di Mario Costa - che arriva ad appena 5 anni da quella girata da Amleto Palermi nel 1941 - raggiunge i suoi obiettivi grazie a una messa in scena sufficientemente immaginifica che aggiunge elementi visivi al testo originale (sceneggiatura del regista stesso) senza nulla togliere all'impatto lirico. Le parti cantate sono insomma in prevalenza, ma c'è anche qualche dialogo 'chiarificatore' per gli spettatori non espressamente melomani e questo avvicina la pellicola al pubblico più vasto; tale appeal è poi amplificato dalla presenza di alcuni nomi di indubbio valore in campo lirico come Gino Sinimberghi, Nelly Corradi e Tito Gobbi; in particine minori, non accreditate, ci sono anche due giovanissime attrici dal futuro radioso: Silvana Mangano e Gina Lollobrigida. Il montaggio è affidato a Otello Colangeli, la fotografia a Mario Bava: il lavoro funziona anche grazie alle loro solide competenze. Di seguito Mario Costa girerà, con cast molto simili, Il barbiere di Siviglia (da Puccini) e Pagliacci (Leoncavallo). 4/10.
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