Espandi menu
cerca
I lupi attaccano in branco

Regia di Franco Cirino, Phil Karlson vedi scheda film

Recensioni

L'autore

axe

axe

Iscritto dal 23 marzo 2010 Vai al suo profilo
  • Seguaci 27
  • Post -
  • Recensioni 1477
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su I lupi attaccano in branco

di axe
3 stelle

Turner, ufficiale statunitense, è paracadutato in una località nei pressi della Linea Gotica, in Italia, nel 1944, con lo scopo di distruggere una diga mediante esplosivi; è l'unico superstite del suo gruppo di azione, in quanto, a causa di un tradimento, i suoi compagni sono attesi dai tedeschi ed uccisi prima di toccare terra. Turner, ferito, è messo in salvo da alcuni ragazzi, i quali appartengono ad una grossa banda controllata da Aldo; essi sono sopravvissuti ai loro genitori e parenti, abitanti nel paese di Reanato e massacrati dalle SS nel corso di attività contro i partigiani. Aldo vuole ottenere da Turner istruzioni sull'uso delle armi ed addestramento militare, da utilizzare per vendicare la strage di Reanato; Turner ha bisogno dell'aiuto dei ragazzi per portare a termine la missione. Le due necessità sembrano incontrarsi, ma ... è morale sfruttare, pur in un drammatico contesto bellico, capacità ed intenti di ragazzi ancora adolescenti ? Coproduzione italo-statunitense, "I Lupi Attaccano In Branco" è un film di guerra dalle premesse interessanti, ma assai deludente nella messa in scena. Racconta di un confronto tra due schieramenti, ciascuno lacerato al suo interno da diffidenze e contrasti. La banda degli adolescenti italiani è controllata da Aldo, un ragazzo, a dispetto della giovane età, disilluso, feroce; pare, a tratti, che il suo desiderio di vendetta coincida con una sete di violenza fine a sè stessa, che egli giustifica con un recente passato segnato da perdite e sventure. Egli controlla con piglio autoritario gli amici e vorrebbe fare lo stesso con Turner, ma l'uomo non si lascia manovrare. L'americano è consapevole della differenza di età e tratta l'imberbe "capetto" per quel che è, un giovane rabbioso che va rimesso in riga. La conflittualità tra i due si fa via via maggiore, fino all'epilogo. La vittoria è loro, ma Aldo commette gravi errori, che gli vengono aspramente rimproverati dai compagni. L'autorità senza l'autorevolezza è nulla, e quest'ultima è propria dell'americano; Aldo infine lo comprende e muta atteggiamento. Tra i loro avversari, il più pericoloso è il capitano Von Hecht, determinato ufficiale il quale ben comprende le intenzioni dello statunitense sfuggito alla morte e sceglie di dargli la caccia, contemporaneamente volendo proteggere la diga. E' però ostacolato da ufficiali SS tronfi ed incapaci. In bilico tra i due schieramenti è la dottoressa tedesca Bianca, giunta in Italia al seguito delle truppe germaniche; coinvolta suo malgrado nella vicenda, è intenzionata, per prima cosa, a salvare vite umane, a qualunque fazione esse appartengano. La donna è interpretata da Sylvia Koscina. Rock Hudson è il tenente Turner; Sergio Fantoni, Von Hecht, ufficiale tedesco valido, spietato ma non del tutto privo di quell'"etica militare" che lo porta a rispettare le capacità dell'avversario. Il focoso Aldo è interpretato da Mark Colleano. Gradevoli sono le ambientazioni, aree rurali e di bassa montagna tipicamente italiche. Peccato per i tralicci dell'alta tensione, di certo non presenti nel 1944. La vaghezza della localizzazione non copre le mancanze legate all'aspetto della verosimiglianza della narrazione. Generali ed alti ufficiali tedeschi occupano abitati poco più che case coloniche; un pugno di malconci ragazzi, dopo qualche ora di sommario addestramento condotto in una boscaglia brulicante di avversari evidentemente poco accorti, riesce a maneggiare tranquillamente armi da guerra facendo stragi di avversari, facili da uccidere sia in massa sia da soli; la dottoressa Bianca, sempre ben truccata, si lascia rapire stupidamente e poi collabora attivamente con il nemico, salvo far tirate moralistiche a tutti; americani, tedeschi ed italiani dialogano tranquillamente, nonostante le plausibili barriere linguistiche; truppe statunitensi avanzano come se stessero facendo una scampagnata; e ce ne sarebbero. Tra gli attori, Sylvia Koscina è totalmente fuori ruolo. Gli altri fanno il loro dovere, ma non riescono a tenere in piedi un film dai ritmi blandi, estremamente prevedibili per sviluppo della trama ed epilogo. Mi aspettavo un'opera più o meno affine a "Quel Maledetto Treno Blindato", di E.G.Castellari, un film d'intrattenimento privo di moralismi e pretese di verosimiglianza. "I Lupi Attaccano In Branco" si prende sul serio; non c'è ombra di ironia nella narrazione; affronta temi pur interessanti - il confronto tra persone mature in grado di comprendere l'orrore della guerra e pertanto di combatterla senza andare oltre il "necessario" e giovani ancora incapaci di controllare gli istinti; l'immoralità connessa al grado di coinvolgimento dei ragazzi nell'azione bellica, la quale li porta a macchiarsi le mani di sangue - tuttavia "annegandoli" in una messa in scena terrificante; a me piace il genere bellico e sono molto "tollerante"; trovo del buono anche in film non propriamente capolavori. In questo caso, purtroppo, non è andata così. Ho avuto ripetutamente la tentazione di concludere la visione prima dell'epilogo.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati