Regia di Giorgio Amato vedi scheda film
Giorgio Amato aveva esordito con una riuscita commedia graffiante - Il ministro - dal registro grottesco e una buona dose di coraggio. Qui alza la posta, collocandosi sul solco di film come Lui è tornato e Sono tornato: entrambi immaginavano cosa sarebbe accaduto se fossero risorti Hitler (nel primo) e Mussolini (nel secondo). Qui la resurrezione spetta di diritto a Gesù (Caprioli), che torna sulla terra ai giorni nostri per vedere quanto l'umanità abbia capito dei suoi insegnamenti: un bel niente. Sicché, tra un miracolo e l'altro, il figlio di Dio arruola undici apostoli e se ne va in giro per Roma a portare il verbo dell'inquilino che sta al piano superiore. Sulle prime battute il mockumentary funziona, ma dopo un po' si capisce dove vuole andare a parare: l'ecumenismo d'accatto e una critica sociale all'acqua di rose si mescolano con tentazioni evangelizzanti senza alcun sentore di laicità.
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