Regia di Paolo Poeti vedi scheda film
Una ricca vedova si reca per affari in Nordafrica con la sua giovane e disinibita segretaria. Entrambe se la spassano fra loro e, separatamente, con un aitante archeologo.
Sostanzialmente questo è il primo e ultimo film per il cinema girato da Paolo Poeti, che subito di seguito approderà alla regia televisiva e continuerà per i successivi 35 anni a licenziare telefilm e fiction senza posa. Unica eccezione sarà il film musicale Ciao Nì (1979), con Renato Zero protagonista: pellicola tirata abbastanza via e meramente pubblicitaria, dallo scarso valore cinematografico. Non che si possa dire tanto diversamente di Inhibition, certo, che si distacca dalla pornografia solo per la mancata esibizione di atti sessuali espliciti; ma per il resto il lavoro è realmente scritto, diretto e recitato come un film hard. E infatti al centro del cast compaiono due pornodive come Cicciolina e Claudine Beccarie, con ruoli anche per Ivan Rassimov, Cesare Barro e Patrizia Gori. Nonostante la fotografia di Giancarlo Ferrando e la colonna sonora dei fratelli De Angelis, che si presume poco coinvolti dal prodotto, Inhibition sembra davvero non aver nulla da offrire, neppure sul piano più pruriginoso; la storia è piuttosto banale, i personaggi sono tagliati con l’accetta e i dialoghi molto approssimativi. Subito di seguito Poeti esordirà in Rai con Vedrai che cambierà (1976). 2/10.
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