Mindhunter si colloca in un momento storico in cui la definizione serial killer non era ancora stata coniata. Sprofonda nelle radici del male e rincorre le strutture psicologiche annidate alle spalle degli assassini più efferati con un fine teorico e uno pratico: stabilire le cause che conducono a commettere un reato e tracciare dei profili precisi per individuare velocemente i futuri colpevoli, anticipandone le azioni per evitare lunghe scie di sangue.
Prodotto - e parzialmente diretto - da David Fincher, una garanzia per gli amanti del thriller, che torna a collaborare con Netflix dopo aver aperto le danze di uno tra i più importanti successi seriali degli anni duemiladieci: House of Cards.
Mindhunter - Di cosa parla
Stati Uniti, verso la fine degli anni Settanta. Holden Ford (Jonathan Groff) è un agente dell’Fbi non ancora trentenne, impegnato a insegnare l’arte della negoziazione nella liberazione degli ostaggi a Quantico. Dopo una complicata giornata di lavoro, conosce Deborah Mitford (Hannah Gross), una studentessa di sociologia con specializzazione in devianze sociali: tra i due scatta l’intesa sessuale e nell’agente si accende l’interesse per la psicologia.
Proprio da questa nuova inclinazione, nasce la sua cooperazione con Bill Tench (Holt McCallany), un esperto agente dell’Fbi che insegna scienze comportamentali, a cui Holden viene assegnato come aiutante durante i corsi tenuti nei vari distretti di polizia sparpagliati per gli Stati Uniti d’America.
Quest’attività comporta un continuo approfondimento dei comportamenti che portano a commettere omicidi, soprattutto di natura seriale, così che Holden ha un’intuizione brillante: incontrare i più famosi assassini, ormai condannati a trascorrere il resto della loro vita in carcere, per capire l’origine delle loro azioni e gli schemi sui quali si muovevano, utilizzandoli successivamente per incastrare i responsabili di nuovi delitti. Ovviamente, tutto ciò deve avvenire senza far sapere nulla a Shepard (Cotter Smith), il responsabile operativo della sezione, troppo incline al rispetto della procedura per prendere anche solo in considerazione l’idea di consentire lo studio di nuovi sistemi d’indagine.
Il primo condannato a ricevere la visita degli agenti è Edmund Kemper (Cameron Britton), soprannominato il killer delle ragazzine, in un incontro che diventa presto un rapporto di forza, un braccio di ferro per condurre l’interlocutore sulla propria lunghezza d’onda. Mentre proseguono questi colloqui, continuano anche i corsi di formazione che portano gli agenti a confrontarsi con casi in atto, cui le varie polizie locali non riescono a trovare una soluzione e sui quali testare l’utilità di quanto appreso in tempo reale.
Inoltre, Holden e Bill incontrano la dottoressa Wendy Carr (Anna Torv), una brillante insegnante di sociopatia che prende a cuore il loro progetto, tanto da decidere di unirsi a loro.
Nonostante l’iniziale reticenza di Shepard, la ricerca procede, attirando attenzioni dall’esterno e acquistando un considerevole budget operativo, complici i successi sul campo con l’arresto di alcuni killer. Di conseguenza, è richiesta nuova forza lavoro, sopperita con l’arrivo dell’integerrimo Gregg Smith (Joe Turtle), ma il team deve far fronte anche a qualche inevitabile intoppo con gli Affari Interni che, in seguito al ricevimento di alcune lamentale, indagano su comportamenti considerati fuori dalle procedure.
Di conseguenza, per Holden e Bill, si tratta di un periodo ricco di soddisfazioni ma anche fonte di stress, che si riflette nelle loro vite private: soprattutto il primo, assorbito completamente in uno studio che intacca il suo modo di pensare, si ritrova a dover fronteggiare insidie provenienti da molteplici direzioni.
Nel frattempo, il vocabolario tecnico dell’Fbi si arricchisce di definizioni all’avanguardia, tra le quali compare per la prima volta l’espressione serial killer.
Mindhunter: I personaggi
Holden Ford (Jonathan Groff) è un giovane agente dell’Fbi, istruttore di negoziazione per la liberazione degli ostaggi a Quantico. Abituato a riflettere e agire in tempi stretti, intuisce per primo l’importanza di studiare i comportamenti delle menti criminali per stabilire delle griglie che consentano di incastrare rapidamente i futuri colpevoli di omicidi. È idealista, educato e meticoloso, con un’esperienza ancora in fase di formazione. Con il tempo, diventerà sempre più audace, completamente assorbito dal suo studio, tanto da andare oltre la semplice esecuzione del mandato.
Bill Tench (Holt McCallany) è un esperto agente dell’Fbi, insegnante di scienze comportamentali. Proprio per svolgere al meglio questo compito che lo obera di lavoro, viene affiancato da Holden, Ha una presenza granitica e incisiva, rispetto al suo nuovo collega è disilluso e pratico, la sua compagna preferita è la sigaretta d’ordinanza ed è appassionato di golf. Nella vita privata è sposato con Nancy, con la quale ha adottato un bambino, rivelatosi autistico. Sotto la sua scorza rude, anche lui è frangibile e comincia a sentire il peso degli anni.
Wendy Carr (Anna Torv) è una dottoressa che tiene corsi di sociopatia, da tempo inserita nel panorama accademico, all’interno del quale gode di una grande stima. Incoraggia fin da subito Holden nella sua ricerca e - grazie alle sue conoscenze - lo indirizza, fino a unirsi lei stessa al gruppo di lavoro. È intuitiva, analizza in profondità ogni sorta di comportamento e ha ben presente quale sia la lista delle priorità. Nella vita privata è single, ma intrattiene una relazione semiclandestina.
Deborah Mitford (Hannah Gross) è una ventiquattrenne che sta ultimando gli studi in sociologia, specificatamente nel campo delledevianze sociali. È legata sentimentalmente a Holden, pur avendo un carattere molto più espansivo. È disinibita, sarcastica e brillante, lontana dal prototipo della brava ragazza: fuma erba, prende pillole per studiare tutta la notte e sessualmente è un tizzone ardente. In generale, si comporta come una mezza hippie, conformemente alle sue coetanee dell'epoca.
Shepard (Cotter Smith) è il capo dell’unità dell’Fbi cui fanno riferimento Holden e Bill. È tradizionalista e formale, punta a implementare il reclutamento e si scontra spesso con i suoi uomini, essendo riluttante verso ogni nuova forma d’indagine. Con il tempo, diventerà più mansueto e disponibile, senza comunque perdere un grammo di limpidezza nei comportamenti ufficiali.
Nancy Tench (Stacey Roca) è la premurosa moglie di Bill, una perfetta donna di casa. Insieme hanno adottato un bambino che ha manifestato vistose difficoltà comunicative, rendendo più complicata la contingenza domestica. Il lavoro di Bill è destinato a portare ulteriore scompiglio nel loro rapporto.
Gregg Smith (Joe Tuttle) è un agente dell’Fbi, introdotto nel team di ricerca da Shepard in persona. È un uomo di fede, molto legato alla famiglia. Proprio per questa ragione è ligio al dovere e prima di ogni altra cosa riversa il massimo impegno per rendere il mondo un posto più sicuro possibile per le sue due figlie. Entra presto in sintonia con i nuovi colleghi, ma non è bravo a mentire e la sua predisposizione naturale ad avere sensi di colpa potrebbe creare dei problemi.
Il cast
Jonathan Groff, protagonista della scena nel ruolo di Holden Ford, è un artista statunitense che nasce in teatro, la sua principale occupazione. Ha esordito al cinema con una piccola parte in Motel Woodstock, replicata in The conspirator e American Sniper. Nel mondo della serialità, ha recitato in dieci puntate di… Vedi tutto
-
Joe Penhall
-
Jonathan Groff
Holden Ford
-
Holt McCallany
Bill Tench
-
Hannah Gross
Debbie Mitford
-
Sonny Valicenti
ADT Serviceman
-
Anna Torv
Wendy Carr
-
Cotter Smith
Unit Chief Shepard
-
Joe Tuttle
Gregg Smith
-
Alex Morf
Detective Ocasek
-
Stacey Roca
Nancy Tench
Scrivi un commento breve (max 350 battute)
Attenzione se vuoi puoi scrivere una recensione vera e propria.
Guida agli episodi
In streaming
La prima stagione è disponibile su Netflix dal 13 ottobre 2017.
Recensioni
La recensione più votata è positiva
Mindhunter secondo me è una serie inclassificabile. Sembrerebbe in parte poliziesco ed i parte thriller, ma non ha nè il ritmo di un poliziesco, tantomeno la tensione di un thriller. Fincher ci offre un prodotto veramente atipico ed originale che si può accostare in parte ad uno dei più sottovalutati film del decennio scorso, cioé Zodiac. I serial killer sono… leggi tutto
Produzione e ricezione
Mindhunter è una serie statunitense ideata dallo sceneggiatore britannico Joe Penhall (The road) ispirandosi al libro Mind Hunter: Inside Fbi’s Elite Serial Crime Unit, scritto a quattro mani da Mark Olshaker e John E. Douglas. Proprio all’esperienza venticinquennale nell’Fbi di quest’ultimo, vero pioniere della pratica di compilazione dei profili psicologici, attinge la serie.
Tra i produttori esecutivi compaiono anche David Fincher e Charlize Theron, mentre la distribuzione internazionale è stata affidata in esclusiva a Netflix.
Lo stesso David Fincher inaugura e chiude la stagione dirigendo i primi e gli ultimi due episodi, mentre i restanti sono stati affidati ad Asif Kapadia (regista di documentari di successo come Senna e Amy - The girl behind the name), Tobias Lindholm (sceneggiatore per Thomas Vinterberg in Submarino, Il sospetto e La comune) e Andrew Douglas (Amityville horror), ognuno di loro impegnato in due regie.
Per quanto riguarda i singoli script, sette episodi sono stati scritti direttamente da Joe Penhall, mentre i restanti tre portano la firma di Jennifer Haley (Hemlock grove), Erin Levy, che vanta la scrittura di nove episodi di Mad men, e Carly Wray, sceneggiatore di tre episodi di Mad men, uno di The leftovers – Svaniti nel nulla e uno di Constantine.
Il primo trailer ufficiale è stato diffuso il primo marzo 2017 e nel mese seguente Netflix ha annunciato il rinnovo della serie per una seconda annata. Il debutto è avvenuto il 13 ottobre del 2017, in contemporanea in tutti i territori laddove il servizio streaming di Netflix è attivo.
In prima istanza, l’accoglienza della critica americana è stata positiva. Su Metacritic ha conseguito una media voto pari a 76/100 sulla base di sedici giudizi, mentre su Rotten Tomatoes ha un valore di 7,14/10 che però si avvale di un indice di positività da primato, pari al 100% delle valutazioni espresse. Anche il pubblico è entrato rapidamente in sintonia con il soggetto e ha riversato su Imdb la sua soddisfazione: a meno di un mese dall’inizio della programmazione della prima stagione, ha assegnato quasi 35mila voti, sviluppando un giudizio medio pari a 8,8/10 (ndr: valore rilevato il 10.11.2017).
Le stagioni
Stagione 1
La prima stagione è stata rilasciata nella sua interezza il 13 ottobre 2017 sulla piattaforma streaming di Netflix, in tutti i territori laddove il servizio è attivo.
Tra i vari killer seriali che vengono riproposti, troviamo Edmund Kemper (Cameron Britton), che assassinò diverse persone nei primi anni settanta manifestando un’indole necrofila, Jerry Brudos (Happy Anderson), condannato per aver ucciso quattro donne in Oregon tra il 1968 e il 1969, e Richard Speck (Jack Erdie), colpevole di aver torturato, stuprato e ucciso otto studentesse di infermeria di Chicago, nella notte tra il 13 e il 14 luglio del 1966.
Tra gli interpreti secondari, ritroviamo Lena Olin (La nona porta, L’insostenibile leggerezza dell’essere, Darkness) nei panni di Annaliese Stilman.
La prima stagione è costituita da dieci episodi, di una durata variabile tra i trentadue e i sessanta minuti.
Stagione 2
La seconda stagione della serie televisiva Mindhunter, composta di 9 episodi da 50 minuti ciascuno, è stata interamente pubblicata in streaming su Netflix il 16 agosto 2019.
Commenti (1) vedi tutti
Sicuramente interessante, ma le potenzialità enormi del soggetto non vengono sfruttate a pieno.
commento di silviodifede