Regia di Federico Fellini vedi scheda film
Nel luglio 1914 la crema della società intellettuale e politica salpa su una nave da crociera per spargere le ceneri del soprano Edmea Tetua al largo di un’isola dell’Egeo. La vecchia Europa della belle époque, futilmente intenta alle rivalità artistiche e agli intrighi di palazzo, si avvia con incoscienza al proprio funerale sopra un novello Titanic, mentre già risuonano i primi tamburi di guerra. La Storia preme alle porte, in modo sempre più invasivo e meno metaforico: prima i cantanti si esibiscono quasi per gioco in sala macchine davanti ai fuochisti estasiati, poi i profughi serbi affacciano i loro sguardi affamati sui vetri della sala da pranzo; per il momento li si può ancora isolare con un cordone di sicurezza, ma è chiaro che la soluzione non potrà durare a lungo. Quando scoppia la catastrofe, la biondina non ha paura di andare incontro a un futuro ignoto insieme a un ragazzo appena conosciuto: almeno lei, forse, riuscirà a salvarsi. Al narratore resta una scialuppa da dividere con l’ingombrante compagnia di un rinoceronte che “dà un ottimo latte”: con la bruttezza del mondo, tutto sommato, si può anche imparare a convivere. Quasi inutile mostrare la finzione cinematografica nella penultima scena, a tal punto la finzione è ostentata già nel resto del film.
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