Regia di Federico Fellini vedi scheda film
Fellini crepuscolare. Già dalla prima scena, muta e in bianco e nero, si intuisce che sarà un film sul passato, sulla memoria, sulla fine di un'epoca. Ma è essenzialmente, allo stesso tempo, un lavoro allegro, corale, festoso in un certo senso, per quanto può diventare festosa (o amena) una commemorazione a cui prendono parte personaggi egocentrici ed altezzosi come quelli di E la nave va. Fellini vuole svelarci tutti i suoi trucchi: in questa chiave hanno senso l'inizio muto ed il finale (ancora in bianco e nero, con lo svelamento della troupe cinematografica all'opera) ed i numerosi monologhi in camera da parte del protagonista. Che non è un giornalista, come Fellini fu in gioventù per qualche tempo, certo per caso: testimone del suo tempo e riferimento autobiografico. E' comunque un film meno ispirato del solito, per quanto stiamo parlando di un Fellini (il rinoceronte, la gara di acuti sul sottofondo di macchine che pompano a massima potenza, l'eccentricità dei personaggi: tutta evidente farina del sacco del regista, qui aiutato in fase di scrittura da Tonino Guerra). Il prossimo passo sarà ancora in questa direzione: la nostalgia di tempi ormai finiti - che però si schianta contro la terribile immanenza del presente - di Ginger e Fred.
1914, una nave da crociera trasporta le ceneri della cantante lirica Edmea Tetua verso l'Egeo, dove saranno sparse al vento. A bordo c'è la crema della lirica, musicisti dotati e personaggi snob, nonchè un giornalista che raccoglie le impressioni dei partecipanti al viaggio. Durante il quale il capitano accoglie a bordo un gruppo di serbi in fuga, poveri e confinati nella stiva. La prima guerra mondiale sta cominciando: anche la nave verrà bombardata.
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