Regia di Adam McKay vedi scheda film
Film interessante, fino a un certo punto.
Questo film è un po’ la conferma che a volte il risultato è inferiore alla somma delle varie parti. Si narra qua di Dick Cheney, politico USA spietato e ambizioso, oltre che capace, certo, ma che si mosse sempre ai limiti della legge, o forse oltre. Pure essendo una storia se vogliamo molto USA-centrica, ha interessato molta parte del mondo e dunque situazioni e volti sono facilmente riconoscibili e ricordabili da chiunque. Il film parla del protagonista da quando era un fannullone quasi alcoolizzato fino alla (vice) presidenza USA con George W Jr. Bush, il quale viene definito a un certo punto come un “poveretto” dalla moglie del protagonista (e che fosse un minus habens molti lo pensarono).
Orbene, questo film è stato pluri-candidato agli Oscar. Trucco? Ci sta, Christian Bale, ad esempio, al di là che sarà ingrassato per il film, è truccato con bravura spaventosa. Oscar vinto, tra l’altro. Tutte le altre nomination non sono andate a buon fine, eppure c’era regia (ci sta), sceneggiatura originale (idem), migliore attore (Bale, formidabile), migliore attore non protagonista (Sam Rockwell che fa Bush Jr., bravo), migliore attrice non (?) protagonista (Amy Adams, bravissima), montaggio (eccellente)…ok, alla fine c’era anche quella per il migliore film, che mi pare esagerata, dato che il film è secondo me da 7, non più. Dunque candidato a ben 8 Oscar, ma come detto la somma non è granchè, il film è carino, solo a tratti appassionante, non è malvagio ma già per dire una sua candidatura agli Oscar mi pare fuori luogo.
Critica e grande pubblico la pensarono più o meno come me, inoltre, purtroppo, andò pure male al botteghino. In definitiva, guardabile se capita, se non capita, amen.
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