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First Man - Il primo uomo

Regia di Damien Chazelle vedi scheda film

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La recensione su First Man - Il primo uomo

di obyone
8 stelle

 

Ryan Gosling

First Man - Il primo uomo (2018): Ryan Gosling

 

Ryan Gosling

First Man - Il primo uomo (2018): Ryan Gosling

 

Venezia 75. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica.

Come annunciato da Alberto Barbera "Il primo uomo", ultima fatica del regista di "La La Land", è un film che non si dovrebbe affatto paragonare all'illustre precedente, tantomeno a "Whiplash" folgorante successo di qualche anno fa. Se dovessimo cercare qualcosa che accomuni i due film del regista americano, che raccontarono l'essere umano attraverso la musica, e "First Man", che ha aperto la 75a Mostra del Cinema, punterei sul tocco malinconico di Damian Chazelle. Malinconia verso un genere musicale come il Jazz, che sta vivendo una nuova popolarità, se vogliamo, ma che ha raggiunto vette artistiche in passati contesti storico-culturali; malinconia per il musical, da tempo messo in naftalina per far posto ad altri generi cinematografici capaci di evolversi con maggior solerzia secondo i nuovi e più complessi gusti del pubblico; malinconia verso un'epopea che si è conclusa in sordina pochi anni fa, quella della corsa allo spazio.

L'ultima fatica di Chazelle racconta nove anni della vita di Neil Armstrong fino all'epilogo glorioso sulla luna. È un'operazione nostalgica ma non propriamente agiografica. La sceneggiatura narra le fasi salienti della vita dell'ingegnere e pilota della NASA analizzando il contesto storico in cui le stesse sono maturate (la guerra fredda, i cambiamenti epocali del '68). Il regista si sofferma sulla personalità schiva dell'astronauta, le relazioni non sempre facili e le emozioni spesso complesse e dolorose vissute in famiglia e nel "piccolo grande mondo del lavoro". Per questi motivi il ritratto proposto da Chazelle si rivela molto intimista tanto da mettere in secondo piano la portata storica dei fatti narrati. Steven Spielberg, che di questo film, è executive producer, forse avrebbe girato un film più politico, Clint Eastwood molto più "cavalleresco" nell'esaltare i valori fondanti la democrazia degli Stati Uniti. A sorpresa, Chazelle ci offre un ritratto umano in un contesto storico superiore e non disdegna un certo revisionismo ripulendo la materia (quasi completamente) dai toni propagandistici che la caratterizzano. Non solo, il regista richiama alla mente le sconfitte di un paese che, troppo preoccupato di battere l'Urss nella corsa agli armamenti e alle stelle, non era in grado di risolvere gli squilibri sociali e razziali con un'adeguata politica di perequazioni. "Non ho i soldi per il dottore" canta un negro durante un comizio di attivisti "ma per il bianco c'è la luna". "Mi hanno aumentato l'affitto, forse perché al bianco servono i soldi per andare sulla luna". Chazalle non rinuncia neanche stavolta al suo primo amore e tramite la cantilena di un rapper ante-litteram ci mostra una dolente visione del mondo che si dissolve nella cinica e "musicale" tiritera degli astronauti che, ripetendo a profusione la parola "moon", discutono sotto un mastodontico Apollo pronto a far ruggire i motori e a soddisfare l'ego dei propri piloti ed ingegneri. La musica, non solo veicola ideali "superiori" e si scontra in un fallimentare duello contro "numeri e ambizioni", accompagna anche i momenti più intensi del film dal ballo improvvisato da Neil con la moglie Janet fino alle rare sequenze spaziali che ricordano i paesaggi dell'Odissea di Kubrick.

 

Ryan Gosling, Claire Foy

First Man - Il primo uomo (2018): Ryan Gosling, Claire Foy

Ryan Gosling

First Man - Il primo uomo (2018): Ryan Gosling

 

First Man si avvale di ottimi interpreti, di una raffinata ricostruzione scenica e di una regia pulita che commuove ma non troppo tenendo il freno tirato per evitare toni da accorato melodramma. Tra inserti leggeri (la "conferenza stampa" con i figli, le conversazioni tra mogli) e momenti catartici il film si mantiene in sostanziale equilibrio alternando drammaticità e spettacolo. Chazelle riprende le strumentazioni ed i quadri di comando secondo la visuale del protagonista e mostra solamente ciò che si può vedere attraverso gli oblò dei veicoli e la visiera del casco conferendo alle sequenze un'atmosfera claustrofobica ed intima e offrendo meraviglia al pubblico pur giocando di sottrazione. Il regista si concentra sui "pochi passi" compiuti da Armstrong-uomo piuttosto che sul "grande balzo" dell'umanità che reclamerebbe un pletorico contributo di ammirazione e amor patrio: una scelta che la luna a spicchi, ritratta nel cielo notturno o azzurro del pomeriggio americano, sembra approvare fino all'emozionante e intimo finale che sancisce la fine di un'era avventurosa e fanciullesca in cui gli uomini salivano in cielo con le stesse "bagnarole" con cui, bambini carichi di sogni, giocavano agli astronauti nei loro giardini.

 

Ryan Gosling

First Man - Il primo uomo (2018): Ryan Gosling

Ryan Gosling

First Man - Il primo uomo (2018): Ryan Gosling

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