Regia di Eli Roth vedi scheda film
13° FESTA DEL CINEMA DI ROMA - SELEZIONE UFFICIALE
Lewis è un bambino di dieci anni che, rimasto orfano, viene affidato alle cure dell'eccentrico zio. Siamo attorno agli anni ', e, una volta incontrato, lo zio conduce il nipote nella sua eccentrica e sin inquietante magione, una vecchia casa austera, che l'uomo divide con una altrettanto eccentrica amica, Mrs Zimmerman. Ben presto il bimbo si rende conto di vivere non proprio in un posto qualunque, e che lo zio e la sua collboratrice, non sono per l'esattezza due individui ideali per far crescere un bimbo come lui: ma tutto ciò lo galvanizza, così come i misteri di quella casa piena di orologi, ove tra le stanze un inconfondibile misterioso ticchettio copre tutti gli altri, celando la sua provenienza.
Scoperto un formulario con un rito magico all'interno, il ragazzo involontariamente riporta in vita, la sera di Halloween (che diviene, dopo l'Halloween definitivo qui a questa festa romana di cinema, una vera e propria costante), un mago un tempo collaboratore di suo zio, poi fautore di un piano diabolico che costrinse il suo nuovo tutore ad imprigionarlo per scongiurare effetti catastrofici sul pianeta.
Abbandonato o semplicemente, speriamo, messo da parte il genere horror in cui si è quasi sempre ben distinto in qualità di regista sin dai tempi del valido esordio di Cabin Fever, Eli Roth si dà al fantasy milionario, cercando di divenire una volta tanto il regista di tutti e per tutti.
Di fatto il film, forte di un cast nutrito di nomi piuttosto famosi e non così scontati (Cate Blanchett su tutti, diva piena di classe e dunque qui sin sprecata, mentre Jack Black risulta sempre perennemente e coerentemente se stesso, mentre fa piacere rivedere il lynchano Kyle MacLachlan, seppur sciupato in un filmetto del genere), anziché tendere alla platea più vasta, andrebbe severamente vietato ai "maggiori di anni", tanto è puerile e futile la storiella che regge tutto il grande apparato scenico, sfavillante ma scontato, visto mille altre volte e non proprio in grado di destare nemmeno per un attimo alcun istante di meraviglia o di sorpresa.
Si procede pertanto tra bambini saputelli, adulti maligni e perfidi sino alla caricatura, situazioni sopra le righe che tuttavia si ripetono stancamente senza mai riuscire un attimo a farci tornare addosso la meraviglia dell'essere o sentirsi un pò bambini.
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