Regia di Ingmar Bergman vedi scheda film
Il Bergman che non ti aspetti. O forse no... Mascherato da toni brillanti come una commedia degli equivoci, Sorrisi di una notte d'estate è l'ennesima indagine bergmaniana sulle pulsioni dell'individuo tra frustrazioni esistenziali e bisogni istintivi o peggio 'sociali'. L'alone tragico e pessimista a volte mette in ombra il gioco amoroso, creando una profondità del dramma notevole. Infatti se il lieto fine placa le inquietudini, le voragini del malessere interiore danno al tutto quel senso di equilibrio instabile sempre pronto a disfarsi lasciando che la tragedia prenda il sopravvento. Come nella vita reale, i protagonisti in un attimo passano dallo sconforto alla serenità, ognuno in modo diverso, ognuno confrontandosi con un altro io avido di 'esistere'. Il tempo rimane centrale nell'opera, dividendo i caratteri, assumendo così le caratteristiche di motore ineluttabile del dramma, enfatizzando l'unicità delle azioni umane. Azioni che s'incrociano con altre amplificandone il senso di smarrimento di fronte alle velleitarie aspirazioni individuali. Intelligente e sensibile, il film lascia dietro di sè una scia unica d'incertezza e malinconia, però il sorriso non manca mai anche grazie ai meravigliosi dialoghi, stimolando in questo modo il pensiero e l'autocritica.
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