Regia di Ingmar Bergman vedi scheda film
Premiato a Cannes per il suo umorismo poetico, è un film che oscilla fra commedia e dramma e apre la fase della maturità nell'opera di Bergman. I critici citarono nomi illustri della letteratura e del cinema (ad esempio Max Ophuls e il suo film La Ronde, realizzato pochi anni prima, di cui Bergman riprende il motivo del girotondo di coppie e della provvisorietà dell'amore) per spiegare il fascino di quest'opera che, invece, si fa apprezzare principalmente per la sapientissima mescolanza di toni e registri e la magistrale direzione di attori, fra cui il più bravo è forse Jarl Kulle nel ruolo del conte Malcom (ottimi anche Eva Dahlbeck e Gunnar Bjornstrand). L'andamento è forse un pò teatrale, ma, grazie alla sua accorta regia, Bergman sa conferire il giusto ritmo cinematografico alle situazioni che caratterizzano il copione, con molte sequenze memorabili. Da notare che è uno dei pochi film del regista in cui i drammi della coppia sono stemperati dal sorriso ( altri tentativi di commedia, come L'occhio del diavolo e A proposito di tutte queste signore, risulteranno molto inferiori). Lo stile si è fatto più fluido e al contempo rigoroso rispetto alle opere giovanili, e apre la strada ai capolavori a venire. voto 9
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