Regia di Ingmar Bergman vedi scheda film
Non siamo ancora in piene tematiche di Bergman, il film ha una sua storia ben precisa e drammaticamente concreta, certamente si riconosce un'atmosfera ben dosata caricata completamente sui personaggi, quindi partendo sempre da un concetto teatrale di sottolineatura. Una sottile e leggera linea di malinconia attraversa il film facendola confluire con la vita di tutti i giorni e che porta a rendere sopportabile anche il dolore più grande, intenso ed intimo che una persona può provare, riuscendo a dare spessore a quello che ci circonda nel momento che magari noi non abbiamo visto, perché presi dalla disperazione e dalla concentrazione in un dolore ritenuto l'unica chiave della nostra vita. La dedizione al lavoro, ritenuta unica ed efficace medicina per sopportare una esistenza, è in un momento di crisi; l'amore nel suo progetto di lavoro che ha dato un significato alla sua vita è stato il balletto, ma l'età che si affaccia rende percettibile la fine di questo progetto, purtroppo la ballerina ha una stagione breve nella professione, per ragioni anagrafiche e fisiche, quindi la scadenza del suo progetto si fa sentire giorno per giorno, e la riflessione sulla vita futura è più che giustificabile. La condivisione del suo dolore che sta nel gesto di dare il diario al giornalista che l'ama e che solo la conoscenza del suo dolore e del suo amore, potrà portare a lei quella vicinanza di cui ha bisogno. Un'atmosfera di sentimentale sofferenza, abbastanza inconsueta nella filmografia che verrà dopo, ma che ci porta in una soluzione di approfondimento non certamente qualunque, di una vita spesa per un sentimento e che riesce a dare un spinta necessaria ad una soluzione di vita che continua e deve continuare, non a caso Bergman in una sua intervista ha detto che il suo cinema è stato fatto con il cervello, ed in quel caso eravamo all'epoca di Il Settimo Sigillo, mentre Un'Estate d'Amore con il cuore.
Una storia che ci coinvolge in maneira diversa
Un greande Bergman diverso, almeno epr me
Una interprete efficace che porta benissimo il discorso del regista avanti
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