Marta, una ballerina classica, riceve per posta il diario di Henrick, il suo vecchio fidanzato, morto anni prima in un incidente. La lettura del diario spinge Marta, sul filo dei ricordi, verso i luoghi dove sbocciò quel grande amore. Immersa nella bellezza del paesaggio Marta rivede la sua vita e si apre alla speranza. Una riflessione sul passato e sui ricordi in una sorta di elegia della memoria (edell'amore) giocata tra natura e sentimenti.
Mi è piaciuto questo Bergman 'poco Bergman'. Per la triste ma bella storia d'amore, per i bellissimi luoghi, i bravi attori...gia qui i protagonisti si fanno tante domande alle quali è difficile trovare risposte ma in maniera più leggera rispetto ai film che seguiranno. Buona copia in italiano su YouTube.
L'effimeratezza dell'amore, le domande irrisolte sul destino, sul significato di certi eventi che spezzano le nostre speranze e la nostra vita. Un film intenso e complesso ancorché di un Bergman prima maniera. Con un finale aperto e positivo.
Nonostante qualche pesantezza di troppo, è uno dei migliori risultati raggiunti da Bergman nella prima fase della sua carriera. Vanta al suo attivo la delicata precisione dell’indagine psicologica, la freschezza del ritmo e l’incanto figurativo di alcune sequenze memorabili come quelle delle gite in barca o quelle delle prime notti d’amore).
Con “Sommarlek” (“Un’estate d’amore”) Bergman ci racconta le intense, pur se troppo brevi (ma forse proprio per questo ancor più vigorose e straordinarie nella loro pienezza) “vicende” di un amore, quelle di una passione debordante e assoluta dal tragico epilogo, che il tempo e il ricordo dilata e amplifica, sospingendole verso l’esaltazione miticizzata di ciò che è ormai … leggi tutto
"L'amore? E' l'unica energia vitale". Ma l'amore, specie in Bergman, può durare solo il breve spazio di una stagione. La sua durata può coincidere con quella dell'estate, dell'estate svedese: breve, tiepida, luminosa fino a tarda sera.
Un'estate d'amore è del 1951, non considerando Crisi, si tratta del nono film diretto dal grande maestro svedese. Il titolo… leggi tutto
Ecco la consueta playslist bimensile con le mie ultime visioni (ordinate secondo anno di uscita).
Mi farebbe molto piacere ricevere i vostri consigli nei commenti.
Saluti a tutti!
François Truffaut e la sua ben nota ed edita produzione critica si stagliano erculei su un'accolita di voci portate da venti d'ogni dove. Il grande franco ci allieta con opere di connazionali ripescate dalle…
"L'amore? E' l'unica energia vitale". Ma l'amore, specie in Bergman, può durare solo il breve spazio di una stagione. La sua durata può coincidere con quella dell'estate, dell'estate svedese: breve, tiepida, luminosa fino a tarda sera.
Un'estate d'amore è del 1951, non considerando Crisi, si tratta del nono film diretto dal grande maestro svedese. Il titolo…
Marie (Maj-Britt Nilsson), ballerina classica, è immersa nelle prove quando, a causa di un guasto, le stesse vengono interrotte: poco prima, nel suo camerino, le è stato recapitato il diario di Henrik (Birger Malmsten), ragazzo con cui ebbe una relazione durante l'estate di 13 anni prima, troncatasi in maniera tragica. L'occasione è buona per Marie di rievocare la vicenda,…
Un bel gruppo di "Non Profeti in Patria", si direbbe. C'è Samuel Fuller, che si ritrova fianco a fianco con Jean-Luc Godard dopo i loro trascorsi agli albori della Nouvelle Vague (e la lista di Fuller ne porta…
Non siamo ancora in piene tematiche di Bergman, il film ha una sua storia ben precisa e drammaticamente concreta, certamente si riconosce un'atmosfera ben dosata caricata completamente sui personaggi, quindi partendo sempre da un concetto teatrale di sottolineatura. Una sottile e leggera linea di malinconia attraversa il film facendola confluire con la vita di tutti i giorni e che porta a…
Un finale incredibilmente ottimista per i canoni bergmaniani sigilla una storia d'amore che è però lontana anni luce dalle favole: l'avventura di Maria ed Henrik parla molto più di Bergman che dell'amore in sè, o dell'adolescenza, della crescita, del dolore. La viva passione che rinvigorisce e dà un senso alla tensione esistenziale dei personaggi, la palpabile complicità che scorre fra i…
L'articolo indeterminativo I dubbi sull’articolo indeterminativo non sono rari. L’incertezza maggiore riguarda i casi in cui va usata la forma apostrofata. Tuttavia, una volta memorizzate alcune semplici…
Un’estate d’amore sembra anticipare, per certi versi, Monica e il desiderio, se non nella cornice, nel lungo flashback che occupa ininterrottamente tutta la parte centrale del film. Vi si respira la stessa aria panica, quasi di panteismo spinoziano o di atomismo democriteo: sulla riva del mare, la protagonista dice pressappoco: «vorrei esplodere e spandermi…
Con Un'Estate d'Amore (tradotto dallo svedese Sommarlek letteralmente significa Gioco d'Estate) il govane Bergman (all'epoca 32 anni!) mette in scena la storia d'amore tra la ballerina Marie ed Henrik, durata un' estate (un'estate come solo possono esserlo quelle svedesi: brevi, tiepide, dalla luce intensa) e sfociata in tragedia ormai viva solo per mezzo della memoria e dei…
Solitudini e latitudini (basse), naufragi e buen retiros. L'isola è talvolta un altrove dove fuggire o sognare di fuggire, altre volte un eterno dove dal quale si sogna di scappare... Occasionalmente un perfetto qui e…
Ormai lo sapete bene: i collegamenti delle taglist devono essere tematici. E quale tema più azzeccato, in questo momento, dell'estate? Caldo, quindi. E vacanze naturalmente: sole, spiagge, mare. Ma non solo: prima di…
Con “Sommarlek” (“Un’estate d’amore”) Bergman ci racconta le intense, pur se troppo brevi (ma forse proprio per questo ancor più vigorose e straordinarie nella loro pienezza) “vicende” di un amore, quelle di una passione debordante e assoluta dal tragico epilogo, che il tempo e il ricordo dilata e amplifica, sospingendole verso l’esaltazione miticizzata di ciò che è ormai …
E' la storia di una giovane ballerina che si ricorda di un amore della sua gioventù, vissuto molti anni prima su un'isola con un ragazzo dall'animo sensibile che morì tragicamente in un incidente. Dopo un periodo di disperazione e di isolamento, alla fine saprà affacciarsi nuovamente alla vita. Una delle opere più riuscite del Bergman giovane: esemplare…
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Mi è piaciuto questo Bergman 'poco Bergman'. Per la triste ma bella storia d'amore, per i bellissimi luoghi, i bravi attori...gia qui i protagonisti si fanno tante domande alle quali è difficile trovare risposte ma in maniera più leggera rispetto ai film che seguiranno. Buona copia in italiano su YouTube.
commento di marco biL'effimeratezza dell'amore, le domande irrisolte sul destino, sul significato di certi eventi che spezzano le nostre speranze e la nostra vita. Un film intenso e complesso ancorché di un Bergman prima maniera. Con un finale aperto e positivo.
leggi la recensione completa di orsodelceresioNonostante qualche pesantezza di troppo, è uno dei migliori risultati raggiunti da Bergman nella prima fase della sua carriera. Vanta al suo attivo la delicata precisione dell’indagine psicologica, la freschezza del ritmo e l’incanto figurativo di alcune sequenze memorabili come quelle delle gite in barca o quelle delle prime notti d’amore).
leggi la recensione completa di (spopola) 1726792