Regia di Biagio Proietti vedi scheda film
Dispiace parlare male di questo film, perchè appartiene a quel filone di film sui giovani degli anni'80 che furono i primi che vidi durante la mia infanzia e a cui mi sento, in un certo senso, sentimentalmente legato. Però è un'operina invecchiata male, con una comicità che ricorda gli sketch del Drive-in, storielle sentimentali quasi da fotoromanzo, una sceneggiatura e una regia spesso dilettantesche. Tra gli attori si rivede il comico Mauro Di Francesco, all'epoca trentatreenne (è nato nel 1951), piuttosto improbabile come studente alle soglie della maturità, e la cui comicità, con tormentoni linguistici a base di "pinocchietti" e "stragalline", è ugualmente datata. Fra gli altri, gli inevitabili Isabella Ferrari e Massimo Ciavarro (con la scena "scult" in cui lei va a trovarlo ai Mercati generali, lui la accusa di essere una snob insopportabile, si prendono a schiaffi e si baciano appassionatamente), una Mara Venier in versione professoressa di lettere e alcuni figli o sorelle d'arte come Orsetta Gregoretti (figlia del regista Ugo) e Anna Melato (sorella dell'attrice Mariangela). La colonna sonora è composta esclusivamente da brani appartenenti al genere "discomusic" come Self control di Raf o Shadow dancing di Betty Vittori, che per i nostalgici degli anni'80 risultano sempre graditi. Ha ragione Paolo Mereghetti nel sostenere che questo film anticipa prodotti televisivi come "I ragazzi della 3C", e arriverei a dire che anticipa anche l'era delle fiction che da un pò di anni imperano sui teleschermi.
voto 4/10
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