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Luci d'inverno

Regia di Ingmar Bergman vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Luci d'inverno

di cantautoredelnulla
10 stelle

Il libretto a cura di Aldo Garzia che mi aiuta a riflettere su alcuni messaggi del film conclude dicendo: "Chissà che Dio non sia altro che amore e che l'assenza di amore non sia proprio il silenzio di Dio". Quest'ultima frase riassume in breve lo spirito di questo film. La prima volta che l'ho visto, il dialogo tra il pastore e Jonas mi colpì tantissimo, ma forse mi colpì ancor di più la disperazione così incredibilmente umana di Jonas, una disperazione caratterizzata dalle mie stesse domande che non aveva risposte e non ne trovava nei dogmi e nella fede perché per prima era proprio la fede a mancare. La conclusione di questa disperazione nel film è drammatica, ma forse non tanto imprevedibile. Mi sono quindi chiesto se davvero il silenzio di Dio può togliere senso alla vita. Quando parlo di questo film non posso non parlare dell'idea di Dio che mi sono fatto e cioè che Dio non è altri che noi stessi. Non noi nella vita sociale (quella sarebbe pretenziosa superbia), ma noi nel nostro mondo intimo e personale, noi nella nostra fiducia in noi stessi. E con questa affermazione intendo dire: le risposte sulla nostra esistenza e sulla nostra solitudine singolare, perché deriva dalla nostra presa di coscienza della nostra unicità nell'universo conosciuto, sono solamente dentro di noi. Se non nascono in me, come posso sostenerle con quella forza che si chiama vita? Così è chiaro che non può essere il pastore a darmi delle risposte, perché lui potrebbe non averne o averne di buone per sé, perché sono le risposte del suo Dio. E c'è quel finale dove non riesco mai a capire quanto si sia caricata di significato e quanto invece si sia spogliata di ogni senso la messa di un pastore davanti a una chiesa vuota con una sola astante, che rappresenta la fede e l'amore: le uniche risposte (o l'unica speranza?) che mi sono rimaste. Ed ecco che chiudo il cerchio e mi ricollego alla citazione iniziale: Dio è l'amore, il più grande sentimento che nobiliti l'uomo. E l'amore è qualcosa che nasce dentro di me e che dovrei coltivare nella maniera più ingenua e naturale possibile. L'amore è il suono che ha rotto il mio silenzio.

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