Regia di Kenny Ortega vedi scheda film
Un remake che ripropone, pedissequamente, la sceneggiatura originale. Perché allora non funziona come il modello ispiratore? Forse per la patina di finzione, sollevata -esteticamente- da attori/attrici belli ma forzatamente falsi. Peccato.
Brad Majors (Ryan McCartan) e Janet Weiss (Victoria Justice) ospiti ad un matrimonio di amici comuni si dichiarano amore apertamente, fidanzandosi. I due decidono di andare a trovare un vecchio docente, il dott. Scott, al corso del quale si sono conosciuti. In una notte tempestosa, rimasti a piedi con la macchina, trovano rifugio in un castello, ospiti di un ambiguo personaggio, con fattezze ibride maschili e femminili, di nome Frank-N-Furter (Laverne Cox).
"C'è chi dice che la vita è un'illusione e la realtà solo un prodotto della fantasia." (Il criminologo / Tim Curry)
The Rocky horror picture show: un classico del genere musical, realizzato nel lontano 1975, diventato davvero un cult, un po' ovunque omaggiato (anche con recite annuali improvvisate dai fans), e il cui manifesto è addirittura presente talvolta nelle tavole a fumetti del nostro Dylan Dog. Quindi un vero e proprio capolavoro, che non poteva sfuggire alla moda del remake. Viene incaricato, per l'occasione, il regista Kenneth John Ortega, famoso per avere collaborato (senza riuscire a portarlo in scena) all'ultimo tour di Michael Jackson.
Due sono le possibilità per affrontare un remake: rifarlo pari pari (come ad esempio è successo per Psycho) o tentarne un reboot o differente lettura. Qui si è scelto di riproporre la sceneggiatura, battuta su battuta, di Jim Sharman e Richard O'Brian, con l'unica variante di una cornice cinematografica, introdotta da una sensuale maschera che ha fattezze alla Marilyn Monroe (la cantante Ivy Levan) e che accoglie gli spettatori in un cinema "double bill" stile Anni '70. Unica variante è quindi data da un pubblico attivo (che mima talvolta i protagonisti). Per il resto si ripercorre il film ispiratore, con cameo di Tim Curry (Frank-N-Furter nell'originale) nei panni del criminologo narrante. Purtroppo però, a dispetto dei fustaccioni qui presenti (compreso il trans, "male-to-female", Laverne Cox, paladina dell'universo LGBT), questa versione "giovanile" non si avvicina minimamente al modello originale nemmeno sul versante dell'eccesso (valga da esempio il qui più contenuto effetto "statua" riservato nel finale hai protagonisti, che conservano i vestiti).
E se è paradossale che un film del 2016 possa essere più "conformista" di quello del 1975, un ulteriore punto a sfavore è dato dalle canzoni. Se si esclude il riuscito e stravagante incipit, il resto dei brani è stato riproposto con minor vigore e con voci meno interessanti. In conclusione un film che ha il pregio di avvicinare le nuove generazioni ad un classico ma che non si accosta minimamente al più dissacrante e divertente modello ispiratore.
Citazione
"E strisciando, sulla superficie del Pianeta, degli insetti, chiamati razza umana, persi nel tempo, persi nello spazio... e nel significato." (Il criminologo / Tim Curry)
Tre brani musicali, del film, assolutamente imperdibili:
Science fiction / Double feature (versione 2016)
Over at the Frankenstein place (versione 2016)
Touch me (versione 2016)
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