Regia di Robert Zemeckis vedi scheda film
Un film inatteso, intenso e bellino assai.
Film curioso e molto particolare. Film nato in USA ma molto “europeo”, se si può dire, e magari questo potrebbe spiegare perché negli USA è andato così male (ma anche no). Il protagonista (un formidabile Steve Carell) è un disegnatore che viene preso di mira da un gruppetto di teppistelli, nel paesino dove vive. Questi microcefali non digeriscono il fatto che, come lui conferma, ogni tanto gli piace andare in giro con scarpe da donna, belle scarpe col tacco alto. E lo riempiono di botte, tanto che lui subisce certi danni anche al cervello, tali da non potere più disegnare. Si rifa un mestiere diventando un valido fotografo, ma di un soggetto molto particolare: vicende di soldati della II GM, che lui ricrea con pupazzi e bambole molto realistiche, con sfondi e plastici incredibilmente dettagliati e pure delle belle gnocche (bambole). Mette su il tutto e scatta delle foto formidabili (vengono poi esposte in gigantografie e sono belle foto). Il problema è che spesso “trasferisce” la sua vita nei pupazzi: lui è il protagonista, ovvio, le gnocche sono delle belle donne che conosce (anche se a lui piace mettersi scarpe da donna, è eterosessuale), i cattivi sono nazisti ma pure personificazioni di brutta gente che gli sta attorno. E finisce per confondere vita reale e vita delle bambole…e il tutto è fatto in maniera geniale, con alla regia il mitico Zemeckis.
Non so se per il trumpismo imperante laggiù ora avere un eroe che mette quelle scarpe, le prende da dei bulli, gioca con i pupazzi, se tutto ciò è stato troppo, fatto sta che la critica oltre oceano ha massacrato questo film (il pubblico poi è pure stato tiepido), ed è un po’ un peccato, dato che io sarei per un 7. Malissimo anche al botteghino, un disastro.
Infine, la cosa più incredibile è che è tutto vero, la storia è accaduta realmente, il tizio in questione è vivo e vegeto e quello che viene raccontata è la sua storia.
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