Regia di Ingmar Bergman vedi scheda film
Sono tutti alla ricerca di loro stessi e di un sostegno psicologico che li traghetti nella dura esistenza. Rassegnazione, solitudine, incomunicabilità, paura, freddo che penetra sin nell'anima e da cui sembra derivarne in qualche modo.
Un film interessante e con una compagine di interpreti davvero superlativa. Difficile dare un interpretazione univoca. La follia è ubiquitaria, in ciascuno dei personaggi.
Sono tutti alla ricerca di loro stessi e di un sostegno psicologico che li traghetti nella dura esistenza. Che può essere anche ben rappresentata dai luoghi remoti in cui trascorrono le vacanze. Una specie di Eden circondato da un mare socnfinato e da lande e spiagge sassose, prive di vita. Inospitali. Dove l'esistenza degli uomini sembra essersi arenata e giaccia come un relitto in balisa delle tempeste. Incapace di affondare, ma anche di risorgere. Rassegnazione, solitudine, incomunicabilità, paura, freddo che penetra sin nell'anima e da cui sembra derivarne in qualche modo.
un film complesso e fecondo di idee e di dialoghi che sconfinano nel grottesco. Amore e odiio che esplodono raggiungendo apici immensi e immediatamente dopo baratri senza fine, passando per desideri e forme a volte incoffessabili.
Forse la trama non è così incisiva, ma offre tanti spunti. Da vedere e rivedere perché ogni gesto, ogni parola ha un significato, anzi molti, a seconda del mondo di relazioni cui la si fa risalire.
Grandissima Harriet Andersson!!!
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