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Come in uno specchio

Regia di Ingmar Bergman vedi scheda film

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La recensione su Come in uno specchio

di ethan
8 stelle

In un'isola sul Mar Baltico quattro - numero prediletto e ricorrente in molte delle sue pellicole - persone sono in vacanza: Karin (Harriet Andersson) donna dal forte temperamento e dagli enormi problemi psichiatrici, reduce dal ricovero in una casa di cura, Martin (Max von Sydow), il marito di lei, un bravo medico ma che non spicca per la sua personalità, David (Gunnar Bjornstrand), un rinomato scrittore però freddo nell'animo - 'usa' la patologia della figlia nel suo libro - e padre di Karin e Minus (Lars Passgard), il fratello minore di Karin, in rapporto morboso con la sorella.

'Come in uno specchio' è il primo dei tre lavori di Bergman dedicati alle problematiche religiose ed è un altro dei suoi film che si svolge interamente in un luogo circoscritto e delimitato a livello di spazio, ossia un'isola (nello specifico a Fårö, dove l'autore, di lì a pochi anni, si stabilirà definitivamente) e, più che seguire e sviluppare una trama vera e propria è uno studio (psic)analitico di un quartetto di personaggi, con ognuno il proprio fardello esistenziale, il proprio approcciarsi all'esistenza e appunto, al rapporto con Dio e la religione in generale.

Più che la tematica religiosa, sviscerata ovviamente meglio da vari addetti ai lavori, e da essi interpretata chi in un verso chi nell'altro e ancor oggi tema di dibattito tra 'esperti', risulta, a mio avviso, interessante sottolineare gli elementi che caratterizzano l'opera formalmente: 'Såsom i en spegel', suo titolo originale, è un appassionante viaggio nei meandri della mente umana, caratterizzato da ritmi volutamente lenti e lunghe scene - da alcuni tacciate di verbosità - in cui sono i dialoghi a prevalere sulle immagini, ma in cui i momenti più eloquenti sono dati dal connubio tra le immagini stesse e la musica che le accompagna, di Johann Sebastian Bach, che sentiamo echeggiare quattro volte nel corso della narrazione, a sottolineare i vari stati d'animo dei personaggi.

Strepitosa, come sempre, Harriet Andersson, unico personaggio femminile del film ma perno attorno al quale ruotano tutti gli altri, interpretati, tranne dal giovane Lars Passgard, dagli 'abituali' Gunnar Bjornstrand e Max von Sydow.

Voto: 8 (v. doppiata e o.s.).

 

 

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