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Come in uno specchio

Regia di Ingmar Bergman vedi scheda film

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La recensione su Come in uno specchio

di Baliverna
9 stelle

E' un'altra opera impegnativa e profonda del maestro svedese, che non si stanca mai di scandagliare animo umano e i rapporti tra le persone. Bergman sceglie questa volta di dirigere gran parte del film con poca luce, in un modo che quasi infastidisce: la prima mezz'ora è ambientata durante una "notte bianca", quando cioè il sole della Svezia rimane per poche ore appena sotto l'orizzonte per poi rispuntare di nuovo. Poi abbiamo diverse sequenze in interni in penombra, e quella nel relitto della barca. Che la poca luce degli ambienti sia una metafora della penombra che circonda le grandi questioni dell'anima e della vita?
In questa pellicola il regista costruisce una microcosmo di alcuni personaggi confinati su un'isola, tra i quali vi sono legami affettivi e di parentela, naturalmente innervati di tensioni e attriti, sofferenze inconfessate o urlate. Dico "naturalmente" perché nei film di Bergman è sempre così. Compare inoltre l'usuale argomento della ricerca di Dio, del suo silenzio, e degli interrogativi sulla sua natura. Il personaggio di Karin, malata mentale o forse "solo" tormentata allucinazioni, lo vede come un orribile ragno. Suo padre, poi, dice che "Dio è amore". Sono due definizioni antitetiche, che penso rispecchino la tensione tra due opposti che c'era nella tormentata anima del regista. Inoltre credo che egli abbia messo se stesso nel personaggio del padre di Karin: è uno scrittore di successo che ha sacrificato la famiglia e gli affetti al reggiungimento della fama. Però un oscuro senso di colpa lo perseguita, che lui cerca di soffocare con la distrazione e con lo stare lontano dalla famiglia stessa.
Non è un film facile, richiede impegno, ma indubbiamente si tratta di un'opera di alto livello, di quelle che vogliono e riescono scavare in profondità nell'animo umano. In particolare mi è piaciuto il dialogo tra il padre di Karin e suo marito durante la gita in barca; è grande cinema. Il doppiaggio italiano è di prima classe.
Il film racconta una vicenda tormentata e mostra personaggi sofferenti, ma termina con un forte senso di speranza, come un raggio di luce che pentra in fondo a un pozzo buio.

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