Regia di Anthony Asquith vedi scheda film
Fatua macedonia a base di quattro insulse storielline - egemonizza l'attenzione quella sorretta dal duo Burton-Taylor - su evanescenti problemi da high society. Si confonde allegramente amore con proprietà e benessere con malessere. Naturalmente, copiose palanche accomodano tutto. Solo una sequenza con la bimaritata coppia conforta lo spettatore. Per il resto, è ricreazione (intesa come all'asilo). Rutherford e Welles troppo caricaturali per essere apprezzati adeguatamente. Da non crederci: è ispirato ad un episodio reale con protagonisti Laurence Olivier, Vivien Leigh e Peter Finch...
Si potrebbe forse evitare di "ammirarlo" negli esagerati panni di un regista erariofobico con accento (e sbaciucchiosa abitudine) dell'est europeo? Domanda retorica.
Interpreta l'aristocratica male in arnese con smaccata bravura e compiacente savoir faire. Come sempre l'oscar viene assegnato per i motivi più svariati, in questo caso ad honorem.
Splendida e recita come se si trovasse in un film vero.
Funesto e recita come se litigasse davvero con Liz nel tinello di casa sua.
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