Regia di Vincenzo Salemme vedi scheda film
La prima metà è davvero gustosa e promettente, ha verve e gag riuscite, in particolare con l'impatto di un irresistibile Giovanni Cacioppo che duetta benissimo con Salemme. La seconda metà però perde completamente la rotta e lo svolgimento del film è mediocre. Come spesso nei film di Salemme, le premesse iniziali non sono rispettate in pieno.
Film quantomai a due facce.
La prima parte ha una vivacità che ormai le commedie italiane hanno davvero raramente, grazie anche un po' all'approccio teatrale che dominava soprattutto i primi film di Salemme.
Il problema però è che (proprio come spesso capitava nei primi film di Salemme) poi si perde completamente la rotta, il film di colpo si spegne e la seconda parte cede di schianto.
Peccato davvero che Salemme non riesca a tenere un ritmo di un film partito benissimo: lui è il fulcro di tutto, ma la prima parte ha una bella coralità e duetti molto spassosi. In particolare, l'arrivo di Giovanni Cacioppo (prete in moto) crea una decina di minuti assolutamente irresistibile.
Poi però il film cambia rotta. Non si capisce quale fosse l'idea, un mix tra farsa e black comedy che proprio non riesce e non si ride più. Si arriva stancamente al finale.
Rispetto alle medie delle commedie italiane attuali è già un passo avanti, ma manca davvero uno svolgimento adeguato (ma volendo si poteva anche provare semplicemente a tenere il ritmo e le gag della prima parte, fregandosene di dare un senso e una morale alla storia): il film è come un corridore degli 800 metri, esce benissimo dai blocchi di partenza, con sprint promettente ma che poi si sfilaccia negli ultimi 200 metri. Così non vinci mai, puoi al massimo piazzarti al quinto posto.
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