Regia di Vincenzo Salemme vedi scheda film
Una ragazzina napoletana compie 18 anni: i genitori organizzano una festa 'esagerata'. A perdere il senso della misura è soprattutto la madre; alla notizia della morte dell'inquilino sottostante, poi, la situazione si complica ulteriormente.
Lo stile di scrittura è quello di Salemme - una rivisitazione in chiave odierna dei canoni della commedia partenopea, scimmiottando alla meno peggio De Filippo, che è comunque un ottimo punto di riferimento - e la regia pure (non eccelsa, ma capace di contenere i danni); il cast è salemmiano anch'esso con le presenze di Iaia Forte, Tosca d'Aquino, Massimiliano Gallo, Giovanni Cacioppo, Nando Paone e dello stesso regista, più comparsata di James Senese nei panni di sè stesso; le dinamiche, le gag, gli equivoci, il discreto ritmo della narrazione: tutto riporta a Vincenzo Salemme: Una festa esagerata è l'ennesimo tentativo di Salemme di variare attorno a sè stesso. Non stiamo parlando di un autore maiuscolo, d'accordo, ma avercene di simili di questi tempi; ça va sans dire, il testo di partenze è una commedia teatrale firmata da... Vincenzo Salemme, trasformata in sceneggiatura da Vincenzo Salemme, Enrico Vanzina e Antonio Guerrero. Frizzi e lazzi in salsa napoletana, si ridacchia senza particolari pretese, ma - come già rilevato - ben vengano nel 2018 pellicole così oneste negli obiettivi (limitati) e capaci di raggiungerli. 4,5/10.
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