Regia di Jaromil Jires vedi scheda film
Film molto difficile da reperire, anche chiedendo a molti amici cinefili non ho mai avuto un riscontro. Mi sento quindi fortunata e privilegiata per la sua visione. Apprezzato per la pulizia, il significato profondo del disagio e dell'incomunicabilità che sfocia nella piena accettazione.
"Eclissi parziale" film drammatico del 1982 del regista cecoslovacco Jaromil Jires, sconosciuto a molti, ma a mio parere molto interessante, sia dal punto di vista visivo, sia per i contenuti.
E' molto essenziale, pulito, molte volte quasi spoglio. Jires si tuffa subito nella storia, senza fronzoli, senza preamboli, con una regia pulita.
Gli ambienti scarni non distraggono lo spettatore, anzi focalizzano ancora di più l'attenzione sul fulcro del film.
Marta è una rgazzina di quattordici anni che vive a Praga. I pochi fotogrammi iniziali fanno credere che la sua vita sia come tutti i suoi coetanei, tranquilla e spensierata. Il suo giocare su una giostra con la sorellina la fa precipitare però in una terribile realtà, uno scherzo che diventa un brutto incidente e la porta alla cecità. Il regista non si sofferma sull'incidente, nemmeno sui responsi medici, ma catapulta Marta direttamente nel suo dramma: il ricovero nell'Istituto per non vedenti.
Il senso di smarrimento, l'apprendimento di un nuovo modo di vivere, di comunicare, la disperazione, il rancore verso la sorella diretta colpevole del suo dramma, il pensiero del suicidio. Registra i suoi sentimenti e il segreto dell'incidente su una audiocassetta, che poi nasconde. Solo l'umanità di uno psicologo, che spicca tra il rigore e i rigori di un Istituto praghese, la porta all'accettazione di sè. L'immagine che usa Jires è semplice, ma forte di significato, una lampadina che si accende, improvvisamente, illumina la vita di Marta, il suo cuore, scioglie il rancore, la porta alla consapevolezza della sua esistenza, così come è.
Dal buio alla luce.
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