Regia di Yony Leyser vedi scheda film
Documentario sull'evoluzione del cosiddetto 'queercore', movimento di emancipazione della cultura non binaria strettamente associato ai canoni rivoluzionari del punk.
Racchiude perfettamente tutto il senso di questo lavoro una frase pronunciata da John Waters verso la metà del documentario; riassumendola non senza approssimazione, anche all'interno della comunità gay ci sono gay 'straight', tradizionalisti e (a suo parere) noiosi, e gay 'punk' più imprevedibili, caotici, anarchici. Naturalmente il regista di Pink flamingos e Desperate living (non a caso tradotto in Italia come Punk story, o Nuovo punk story) si ritrova maggiormente con la seconda categoria, ed è uno dei volti di spicco tra gli intervistati per questo film. Un excursus in mezzo secolo di emancipazione culturale, si potrebbe definire, con contributi video d'archivio e materiale appositamente girato che coinvolge anche Kim Gordon, Kathleen Hanna, Bruce La Bruce e Genesis P-Orridge. Dai primi, timidi tentativi di scuotere l'ambiente locale – tra paesini del Canada e metropoli californiane – alla diffusione tramite i canali mainstream grazie al lavoro degli artisti appena citati: il queercore è una realtà ormai consolidata sul piano culturale e molti dei suoi storici slogan sono divenuti di pubblico dominio, appartengono insomma alla memoria collettiva. Va imputata a questo documentario scritto e diretto da Yony Leyser una traballante linearità nella narrazione, che prende via via maggiore solidità dopo un incipit piuttosto confusionario – quantomeno per uno spettatore non particolarmente esperto degli argomenti trattati; per il resto, ben fatto: esauriente e ben disposto in scena. 6/10.
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