Regia di Josh Boone vedi scheda film
Mostly HarmLess.
Pongo in essere un tentativo di riapproccio con l’universo in espansione dei cinecomic supereroistici (Marvel, DC, Bonelli, Corriere dei Piccoli/Ragazzi - Cocco Bill! - che siano) una dozzina d’anni dopo (considerando "Legion" di Noah Hawley un qualche cosa di "a parte") “Spider-Man 3” di Sam Raimi (che mi era piaciuto) assistendo a “the New Mutants”, la travagliata (girato nell'estate 2017, completato nella primavera del 2020 e rilasciato in autunno; più horror x-rated o più young-adult / teen-movie; passaggio di Fox a Disney: incorporazione, fagocitazione, assimilazione; riprese aggiuntive poi disaggiunte; SARS-CoV-2 che causa pandemica CoViD-19...) opera terza (in “attesa” di “the Stand”, con l’intervento diretto di Stephen e Owen King: a latere, notare le assonanze con “the Institute”) dell’anonimo Josh Boone (regista e sceneggiatore di “Stuck in Love”, solo metteur en scène di “the Fault in Our Stars” e screenwriter per la Katie Holmes di “All We Had” e il James Franco di “the Pretenders”), scritta da lui e Knate Lee (con, alla fine, almeno una decina di persone, fra le quali pure Scott Frank) basandosi sul fumetto originale di Chris Claremont (penna) e Bob McLeod, Bill Sienkiewicz & Co. (matita e pastelli), e proprio per l’occasione, ecco che toh, mi cassano in partenza l’eventualmente preventivata trilogia: eccheccasso.
Fotografia: Peter Deming (“Lost HighWays”, “MullHolland Drive”, “Drag Me to Hell”). Montaggio: Matthew Dunnell & Robb Sullivan (più Andrew Buckland aggiuntos’in seguito a limare il tutto). Effetti speciali: Mark Hawker. Musiche: Mark Snow.
Per quel che conta, comporta, vale e significa è l’ultima co-produzione esecutiva di Stan Lee.
Praticamente innocuo, non sempre respingente, ma quasi permanentemente ovvio, ridondante, banale, prevedibile e sconfortante, se pur, per brevi tratti, grazie a parte del cast [in ordine di preferenza/bravura: Anya Taylor-Joy, ("the Witch", "the Queen's Gambit"), Maisie Williams, ("GoT"), Blu Hunt (“Another Life”, qui al suo esordio) e Charlie Heaton ("Stranger Things"), mentre Alice Braga ("RedBelt") ha un ruolo più inquadrato dentro certi confini], financo lievemente gradevole. Sono quasi certo che, magari fra un’altra dozzina d’anni, riassisterò ancora ad un superhero-movie-fumetto (oltre al “Diabolik” dei fratelli Manetti).
* * (½) ¾ - 5.375
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