Regia di Francesca Mazzoleni vedi scheda film
L’esordio alla regia di Francesca Mazzoleni, colpisce fin da subito per la dinamicità delle inquadrature. Sembra chiaro che l’intento della giovanissima regista sia quello di catturare l’attenzione, con l’utilizzo di una tecnica visiva che cattura l’occhio di chi guarda, anche e soprattutto quello più esigente; quasi a voler eliminare ogni remora relativa: sia alla sua (chiamiamola) inesperienza, sia all’argomento che tratta, incentrato sull’adolescenza.
E se chi ben comincia è a metà dell’opera, questa pellicola ne è davvero la conferma. Si impegna ad essere un film esistenziale più che generazionale, raccontando una storia di giovani che potrebbe essere inserita in qualsiasi contesto temporale, ed è proprio questo il suo punto forte: dare la possibilità a chiunque di identificarsi nel racconto.
La scelta di utilizzare quasi tutti attori sconosciuti, garantisce la naturalezza dell’interpretazione. Questo consente un’empatia maggiore con i personaggi, laddove è la trama quella da tenere d’occhio e non l’interpretazione attoriale. Approvata a pieni voti anche dalla stessa autrice del romanzo da cui la pellicola è tratta, la sceneggiatura è infatti il punto forte della narrazione, con le immagini e la visuale dalla Mazzoleni che rende il tutto, come già esplicato sopra, appetibile allo spettatore di ogni generazione che si approccia alla visione.
Grande cura anche per la colonna sonora che riesce a donare più spessore alle inquadrature e che la regista ha dichiarato di aver scelto personalmente, curata per lei da Lorenzo Tomio, con l’intento di avvolgere i momenti più emotivi del film.
Buono quindi l’esordio alla regia della Mazzoleni, che dimostra preparazione e spirito d’iniziativa. Teniamola d’occhio!
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta