Regia di Giorgio Bianchi vedi scheda film
Govi, Sordi e Chiari (sorprendentemente giovanissimo): ma non è una commedia, piuttosto siamo nel melodramma; accanto ai tre ci sono Stoppa e la Padovani, a completare un cast degno di rispetto. La storia, sessanta e rotti anni dopo, è un po' banalotta e sorpassata, ma fa quasi tenerezza; la messa in scena è abbastanza povera, teatrale. E in effetti il film proviene da Pignasecca e Pignaverde, lavoro teatrale fra i più noti del repertorio di Govi. L'oggi inverosimile 'ravvedimento' finale del padre è la ciliegina su un lavoro di altri (e che!) tempi.
Avaro e solo, un genovese organizza il matrimonio dell'unica figlia con un uomo che lei non apprezza, ma sopporta. Proprio sull'altare, però, ricompare un marinaio che sei anni prima aveva chiesto la mano della ragazza, per poi partire per il sudamerica in cerca di fortuna e di una posizione. Ora ce l'ha e tutto pare pronto per sposarla; il padre ovviamente non è di questo avviso.
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