Regia di Danny DeVito vedi scheda film
Ok, ammettiamolo, questo film non sarà (forse) mai tra i film preferiti di qualcuno o nella memoria di un cinefilo esigente ma sicuramente le commedie, così come le pensavano e giravano una volta, oggi ce le sogniamo.
La bravura di Danny De Vito regista, qui anche davanti la macchina da presa, sta' nell'essere riuscito a scegliere innanzitutto gli interpreti giusti. L'astio che intercede tra i personaggi di Oliver e Barbara, scaturisce fin dagli sguardi iniziali che si scambiano Michael Douglas e Kathleen Turner (sarà per questo che l'amore che dovrebbe esserci tra loro si percepisce appena?) e finisce per essere il collante che tiene in piedi la pellicola per l'intera sua durata.
Le scene comiche sono inizialmente dosate, per poi impennarsi in una serie di situazioni divertenti che persistono per l'intera seconda parte del film. Alternandosi con il racconto dell'avvocato mentore Gavin D'Amato, interpretto dallo stesso De Vito, grillo parlante con tanto di morale esplicata nel finale.
Come una fiaba dal finale drammatico, ma giusto quasi quanto agognato, che resta coerente alla narrazione che possiede quel filo satirico di fondo che persiste per tutto il tempo.
Sicuramente una visione leggera e piacevole che possiede anche quel tono a tratti serioso che permette di ambire ad una considerazione che riesce ad andare un tantino oltre la definizione di "semplice commedia".
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