Regia di Danny DeVito vedi scheda film
Black comedy cult paradossale, molto pungente e grottesca, la cui trama ruota intorno al rapporto tra due coniugi, che in procinto di divorziare, si fanno la guerra. Lei vuole ottenere il lascito della casa e desidera separarsi dal marito senza neppure dargli una spiegazione sul motivo per cui non lo ama più, ma anzi, lo odia.
In verità, non sembra avere proprio ragioni valide per lasciarlo, dato che lui, uomo in carriera, bello e perfettino, non le ha mai fatto mancare nulla e prova ancora, Dio solo sa il perché, amore verso di lei, che invece, vorrebbe addirittura vederlo morto. Tenta più volte di ucciderlo, mentre il marito si difende come può finché non iniziano entrambi a farsi dei dispetti molto pesanti, che li porteranno a perdere insieme la vita.
Le sequenze in cui i due protagonisti cercano di uccidersi a vicenda sono a dir poco paradossali, ricche di humor nero.
La sceneggiatura, nonostante non sia estranea a un po' di piattezza narrativa, offre alla pellicola un'originale miscela di elementi quali thriller, azione, vendetta, dramma e tanta morale. Illustra che chi troppo vuole nulla stringe alla fine e che, spesso, l'amore è veramente cieco.
Nel complesso, il film è unico nel suo genere, coinvolgente, geniale e riuscito, ma lascia con l'amaro in bocca. L'epilogo è acerbo e tragico. Mostra che perfino in punto di morte lei lo maltratta e rifiuta, mentre lui le tende la mano forse pentito e desideroso di riconciliarsi.
Bravi e istrionici tutti gli interpreti.
Kathleen Turner è convincente, aspra e ben calata nel suo ruolo, Michael Douglas è Intenso e convincente e Danny DeVito si rivela eccellente sia come interprete che come regia in questo caso.
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