Regia di Danny DeVito vedi scheda film
Una storia fortissima al vetriolo, su cui De Vito si trova alla perfezione, dato che da sempre le sue regie sono rivolte a certe tematiche sempre in equilibrio fra ironia, satira e cattiveria assoluta.
Qui si ricompone il trio De Vito, Douglas e Turner, con una forte satira sul matrimonio ed i suoi risvolti. Un crescendo familiare di affetti, sospetti, dispetti, ruggini che sfociano nell’odio più completo di un menage che arriva perfino alla morte, ma sempre in una tonalità forte di satira e rabbia, di quella cattiva, e politicamente il più scorretto possibile. Si arriva in fondo con il fiato sospeso ed un sorriso cattivissimo fra le labbra. La storia è gestita da un flash back, una volta tanto necessario, che si rappresenta come una storia esemplare per gestire una separazione futura, con vari stacchi e commenti dell’avvocato divorzista e amico della coppia, un impareggiabile e convinto De Vito. Un umorismo nero, da noi poco in uso, ma che almeno il cinema inglese ci è riuscito da sempre alla perfezione, qui l’americano ci ha provato e con De Vito ci è riuscito in pieno, forte di una sceneggiatura firmata da Leeson ed un affiatamento interpretativo fuori dal comune.
Trama in crescendo e gestita al meglio, fuori dai canoni consueti
Una delle sue migliori regia , con una scenggitura ad Oc ed un cast a dir poco coinvolto
Duro, cattivello e riassuntivo
Formidabile, da Oscar, ma non hanno avuto il coraggio di darlo
Perfetto, si trova a suo agio con dei compagni che stanno al gioco
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