Regia di Andrea Mastrovito vedi scheda film
FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2017 - SELEZIONE UFFICIALE
L'artista bergamasco, ma ormai stanziale nella Grande Mela, Andrea Mastrovito, classe 1978, immagina di ridar vita ad una versione del Nosferatu originale, quello di Murnau: basandosi dunque sull'originale adattamento inerente il celebre vampiro, e risalente agli albori del cinema, ovvero a quasi 90 anni orsono.
L'artista procede mantenendone inalterati diversi aspetti del costume e dell'ambientazione, modificandone tuttavia le circostanze, attualizzate alle problematiche, al costume e alle esigenze della società attuale.
Per far questo l'artista abbandona l'utilizzo di attori, o quantomeno vi disegna sopra, con tratto tipo a carboncino, figure, scorci suggesrivi e retrò e una ambientazione accurata nei particolari, che rispetti i costumi e le tendenze di inizio 900, che esalti un certo tipo di recitazione espressionista tipica dell'era del muto, introducendo sipari descrittivi e con dialoghi riportati su diaposiruva fissa, come col cinema muto. Utilizzando inoltre un apporto musicale assolutamente di carattere e determinante per lo svolgimento della narrazione.
Il presupposto del viaggio del nostro protagonista fino in Transilvania, è motivato da biechi intenti speculativi a cui l'uomo si asseconda, per desiderio espresso del suo losco capo, un immobiliarista senza scrupoli.
L'incontro col vampiro e il viaggio del nostro uomo fino alla metropoli di N.Y. - che nella sua andata percorre i territori bellicamente più caldi del Medioriente attuale - si svolge ed utilizza anche i mezzi degli scafisti utilizzati per gli sbarchi clandestini.
Mastrovito compie un interessante lavoro sul linguaggio, alternando un'idioma ed espressioni datate, ad altre in voga nei giorni nostri, mentre sui muri, nelle stanze, albergano scritte o quadri con irriverenti prese in giro di situazioni oggi all'ordine del giorno e facenti parte delle nostre dipendenze nei confronti di una modernità che crea dipendenza e bisogni subdoli quanto fatui.
Ne scaturisce una operazione artistica ambiziosa e di curiosa cinefilia, un pò fine a se stessa, forse, ma un interessante, accurato omaggio ad un'epoca ormai decisamente lontana, ma così attraente da riuscire ad immaginarcela attualizzata alla nostra caotica e a volte poco coerente quotidianità.
Interessante la stilizzazione dei personaggi, probabilmente tratteggiati sulla base di attori reali, dando al fumetto un tratto volutamente sommario, ma in realtà ad osservare bene assai tratteggiato, almeno in determinati e ben scelti particolari, e conferendo, grazie a tale strategia, al movimento dei corpi, una certa fluidità naturale.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta