Regia di Daryl Goodrich vedi scheda film
Più che un documentario sulla Ferrari, si tratta di un buon documentario sui cinque piloti Ferrari che persero la vita tra il 1957 e il 1958. La produzione e la regia inglese si nota tutta. Il focus su Mike Hawthorn (primo pilota inglese a vincere un mondiale di F1) e Peter Collins è centrale, come evidenti sono le inquadrature che riguardano l'inglese Stirling Moss (il più forte tra i piloti che non si sono mai laureati campioni del mondo).
Ricostruito attraverso una serie di interviste fatte ai tempi d'oggi, tra cui le fidanzate dell'epoca di Collins e Hawthorn nonché il pilota Tony Brooks che in Ferrari sarebbe arrivato nel 1959 (e che all'epoca era compagno di squadra di Moss), Ferrari: un Mito Immortale è un'ottima occasione per conoscere la Formula 1 degli anni cinquanta. Agli interessanti segnalo l'eccelso volume di Luca Delli Carri intitolato Gli Indisciplinati, opera che anticipa il documentario in questione concentrandosi sui cinque piloti della Ferrari che persero la vita nel biennio 1957-58 alla guida di autovetture.
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