Regia di Italo Spinelli vedi scheda film
FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2017 - SELEZIONE UFFICIALE - SCELTO DA BERNARDO BERTOLUCCI
In un collegio islamico indonesiano, il regista Italo Spinelli raccoglie le testimonianze e le impressioni, le prospettive ed i progetti di vita di qualche givane e motivato allievo e coglie il cuore, l'epicentro gli insegnamenti che vengono impartiti ad alunni tra i 6 e i 18 anni, lungo un percorso che li potrà rendere a loro volta dei predicatori di fede.
Bernardo Bertolucci, in sala a presentare Da'Wah, sottolinea l'emozione che coglie lo straniero ogni qualvolta questi venga catturato dalla purezza di un percorso pacifico e saggiamente formativo: in questo caso incentrato sull'educazione dei giovani musulmani indonesiani verso una fede che promuove la pace, la tolleranza, e il confronto pacifico delle opinioni e dei punti di vista che differiscono dal proprio credo.
Un osservazione attenta di come è scandita la giornata, tra doveri e preghiera anche a notte inoltrata, ci trasporta in un mndo ascetico ove l'ispirazione religiosa è forte, ma mai mossa da istinti violenti e risolutori; la devozione è quella verso un dio di pace, di tolleranza, di confronto aperto: tutto l'opposto dell'idea che noi occidentali ci siamo fatti, non certo senza ragione, dopo le efferte azioni terroristiche che ormai quotidianamente minacciano uno stile di vita idubbiamente lontano da quei dogmi, da una cncezione di vita islamica che comunque viene tropo spesso tragicamente male interpretata da proseliti fanatici e faziosi in gradi di condizionare verso la repressione più sanguinosa, elementi più deboli e influenzabili della popolazione.
"Da'wah", ci viene spiegato dagli stessi alunni, interrogati dal buon maestro, significa diffondere la religione, invitare le persone al bene, e non alla guerra di religione e all'eliminazione dell'infedele, con lo scopo illuminato e precipuo di iniziare le persone alla purezza e alla via del dio giusto e pacifico, che per loro è Allah, ma non è assolutamente diverso, concenttualmente e praticamente, dal nostro dio cristiano e cattolico.
Bernardo Bertolucci, padrino del film, e il regista Italo Spinelli, in Sala Borgna, ci parlano l'uno dell'esperienza e dell'emozione provata dpo aver visto la pellicola, e l'altro di un documentrio nato quasi per caso, entro un mondo fino ad ora davver poco noto.
Un film prezioso, una esclusiva inedita documentazione che sa calarsi intimamente nel pensiero e nelle motivazioni della scuola e dei suoi alunni, e che sfata i luoghi comuni erroneamente consolidati da agghiaccianti e purtroppo frequenti fatti di sangue e stragi che associano esclusivamente l'Islam al terrorismo e agli attentati sanguinosi contro l'Occidente.
Un percorso intenso, intimo ed emozionante in un mondo lontano e sconosciuto, per un documentario che riesce ad entrare con dscrezione nel cuore che anima i promotori di un Islam promotore della pace e della serenità, della tolleranza e del dialogo.
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