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The Informer - Tre secondi per sopravvivere

Regia di Andrea Di Stefano vedi scheda film

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La recensione su The Informer - Tre secondi per sopravvivere

di alan smithee
7 stelle

IL CINEMA AI TEMPI DELLA QUARANTENA
Pete Koslow (Joel Kinnaman) sconta una pena derivante dall'omicidio di un uomo (pur trattandosi di una sorta di legittima difesa a seguito di un ricatto a cui era sottoposta la moglie, titolare di un negozio di acquari da appartamento), come collaboratore al soldo delle forze speciali di polizia, impegnate in particolare a smantellare le cosche che si contendono il narcotraffico, con un particolare interesse per il ramo di origine polacca, operante in New York.
Per riuscire a tornare uomo libero, accetta, come ultima missione, di farsi nuovamente incarcerare nella prigione che lo accolto per qualche anno, per ottenere informazioni privilegiate da far filtrare agli agenti che lo seguono via microspia.

Siccome però un grosso affare di droga finisce per fallire, il rischio che si scopra il suo doppiogioco diventa assai alto, al punto che la sua collaboratrice, agente Wilcox (una materna ed accorata Rosamund Pike) è tentata di far saltare tutto pur di salvarlo. Ma il cinico suo collega Montgomery (un torvo Clive Owen), approfitta della situazione per far volgere a suo favore il caso, incurante dei pericoli a cui Koslow sta andando incontro assieme alla sua famiglia. Salvare se stesso e nel contempo garantire l'incolumità di moglie e figlioletta innocenti, diventerà per Koslow un percorso ad ostacoli accidentato e quasi impossibile, in cui l'uomo dovrà dimostrare di essere davvero più abile ed astuto delle molteplici forze avverse che tentano di bloccarlo o di incastrarlo. Per fortuna, dalla sua parte, dopo lunghe perplessità si schiera anche l'agente dell'FBi Grens (Common), il cui lavoro risulterà fondamentale almeno come quello della collega Wilcox, per poter trovare una possibilità di uscita da questo mortale incastro, al nostro scaltro e tenace infiltrato speciale.

Dopo il complesso, ambizioso e tutto sommato piuttosto riuscito progetto internazionale di regia maturato con Escobar, biopic incentrato sul noto narcotrafficante colombiano,  non è più una sorpresa così eclatante ritrovare il bravo attore ed ormai navigato regista Andrea Di Stefano, impegnato nella direzione di un Blockbuster che si presenta come il tipico prodotto americano ben fatto e dotato di ritmo e una direzione fluida, sicura e coadiuvata da un budget di rispetto, in grado di far fronte a scene d'azione rocambolesche e girate con un certo dispendio di mezzi e fattiva ccordinazione.
Pertanto questo The informer, forse meno ambizioso del precedente, ma più action/thriller destinato al grande pubblico, si presenta come un prodotto assai ben confezionato, diretto con la professionalità che si riconosce ai validi prodotti commerciali che, pur guardando al pubblico indistinto, non disdegnano di mantenere un certo livello di vicinanza con la qualità artistica, circostanza che li rende ottimi e dignitosi prodotti di intrattenimento che non si pongono in antitesi con le regole del cinema diretto ed organizzato con criterio.  
 
 
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