Regia di Nico D'Alessandria vedi scheda film
Il diario di un’emarginazione interiore, delicatamente declinato nel linguaggio, tipicamente cinematografico, dell’introspezione ad alta voce e del sogno ad occhi aperti. La vita, per Dino, è una sequenza di perdite, a fronte delle quali egli cerca un metaforico rifugio in un garage ricolmo di vecchi oggetti che non ha il coraggio di buttare via. L’amico defunto, che gli appare e gli reca conforto, è la consolante illusione di una continuità, di una sopravvivenza in un aldilà laico ed individuale: un’autoterapia psicologica mirante a colmare il vuoto di senso con le conferme e le spiegazioni magicamente prodotte dalla fantasia.
Perfettamente all'altezza del ruolo.
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