Regia di Otar Ioseliani vedi scheda film
Un film mlinconico che ha una veggenza molto acuta. Alla fine arrivano i giapponesi e, nella realtà, sono arrivati i cinesi, Iosseliani non era andato poi così lontano dal vero, l'oriente sta cambiando l'occidente nel bene e, visto il pessimismo del regista, nel male. Il tema centrale di questo grande film è il cambiamento o, forse, il non voler cambiare che non serve assolutamente a nulla; tutto cambia, il mondo, le persone e, più in generale, il sistema. Non rimangono che i fantasmi del passato che sono fantasmi nella memoria che ci fanno capire che le cose poi dovevano proprio cambiare. Anche se ce la mettiamo tutta perchè le cose rimangano come sono, esse continuano a cambiare, siamo vecchi nel voler rimanere come siamo e non ci accorgiamo che quello che viene chiamato progresso ci sta divorando, noi e tutto il nostro passato. Un film che ha atmosfere oniriche legate alla realtà più vera e più dura, un film che racconta un mondo che non deve esserci più non per scelta ma perchè il mondo deve sempre cambiare, anche se non si capisce bene il perchè e, dove si andrà a finire.
Ci avvia alla fine di un era che, forse, da tempo non è più gloriosa. Nel suo travaglio riaffiorano fantasmi del passato che si confondono con il presente e che non sanno cosa sarà il futuro.
Film di umorismo leggero che non perde mai la sua natura drammatica, Iosseliani non si tocca e più passerà il tempo più diventerà attuale.
Un "tocco" davvero emozionante, sa essere preciso e allo stesso tempo divertente e malinconico. Un regista che sa fare il suo mestiere, un sognatore ossessionato nella leggerezza più totale, cosa volere di più da un regista?
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta